Con l’Italia ospite d’onore e una ventina di imprese, in rappresentanza dell'industria nazionale, si aprirà domani a Pechino, fino al 7 settembre, la World Winter Sports Expo (WWSE), la più importante fiera cinese del settore, dove si confronteranno tendenze di mercato e aspettative in vista dei giochi olimpici invernali del prossimo febbraio, in Cina.
Nel corso dell’expo l’Italia sarà presente con un Padiglione organizzato da Ice, Ambasciata d’Italia e Camera di Commercio, che riunirà oltre alle aziende che operano nel campo del turismo montano, del lifestyle e degli sport invernali, anche le rappresentanze delle destinazioni più rinomate delle Alpi, in Veneto, Piemonte e Lombardia.
Durante la fiera saranno organizzati forum e discussioni sull'industria degli sport invernali e del turismo a cui si potrà partecipare anche online.
Tra le aziende partecipanti si segnalano in particolare la Prinoth di Vipiteno, leader mondiale nelle produzione di gatti delle nevi, e la Techno Alpin di Bolzano, leader mondiale nei sistemi di innevamento, entrambe già premiate per le loro attività in Cina. Prinoth ha venduto negli ski resort cinesi oltre 300 macchine per la risalita, mentre Techno Alpin ha fornito tutti i sistemi di innevamento artificiale per le prossime Olimpiadi.
Nel campo dei componenti e delle grandi attrezzature, la rappresentanza italiana è affidata anche alla Mondo, l'azienda di Alba della famiglia Stroppiana, che fornisce le pavimentazioni in gomma e pvc ai maggiori impianti sportivi del mondo, e attrezzi, tra cui i palloni da calcio, fornitrice di 12 Olimpiadi consecutive. Presente anche la Demaclenko, gardesana, attiva nella progettazione, sviluppo, produzione e vendita di impianti di innevamento e relativi componenti, principale concorrente della Techno Alpin.
Il settore dell'abbigliamento e delle attrezzature sarà rappresentato da brand ben noti agli sportivi, la Boeri, famosa e pluripremiata per i suoi caschi per i principali sport, la Confsport, fornitrice dell'abbigliamento alle squadre di sci di mezzo mondo, la Liski Sport Equipment, fornitrice di equipaggiamento e impianti di sicurezza alle ultime quattro olimpiadi invernali, la Vist Tech, produzione di sci, Tecnica group, presente con i marchi Blizzard, Lowa, Moon Boot, Nordica, Rollerblade, Tecnica, la Ferrino di Torino, un brand centenario specializzato nella produzione di attrezzature sportive, dalle tende ai sacchi a pelo, la Mico Sport di Brescia, calze e abbigliamento intimo, la Salice Occhiali.
Nel campo dei servizi al turismo invernale presenteranno i loro programmi ai visitatori cinesi la Jam Session, accademia di sci con lo slogan "from beginner to expert", Snowit, il più innovativo tour operator online, NeveItalia IceMedia e il Centro turistico cooperativo di Confcommercio, con una proposta ai turisti cinesi di turismo inclusivo, che combina sci, arrampicata e treking senza barriere.
La manifestazione di Pechino cade in un momento di particolare interesse per il mercato legato agli sport invernali che stanno sempre più prendendo piede, nonostante la cronica mancanza di neve in Cina e le restrizioni ancora attive per contrastare la pandemia. Un report del giugno scorso ha fatto il punto sulla dimensione di questo mercato.
Nel 2020 otto nuove stazioni sciistiche sono entrate in funzione, di cui cinque al coperto. Del numero totale di impianti sciistici, 63 sono temporaneamente chiusi a causa della pandemia mentre 715 funzionano regolarmente. A fine 2020, sono state aperte quattro nuove stazioni sciistiche con funivie all’aperto e in totale se ne contano 159, un aumento del 2,58% rispetto alle 155 del 2019.
Il numero delle visite di sciatori dal primo maggio 2020 al 30 aprile 2021 sono state in totale 20,76 milioni, con un aumento annuo del 98,6% rispetto ai 10,45 milioni registrati durante lo stesso periodo 2019/2020 e dello 0,78% rispetto ai 20.6 milioni del 2018/2019.
Negli ultimi due anni, l’aumento derivante dall’attività di stazioni sciistiche al coperto ha generato un grande impatto sull’incremento delle visite di sciatori, specialmente nel caso di impianti di dimensioni medio-grandi nelle città meridionali, mentre la chiusura di piccole stazioni sciistiche all’aperto, specialmente quelle che offrono servizi legati a giochi sulla neve, ha avuto un impatto negativo sui numeri di visite.
A causa delle restrizioni sullo spostamento internazionale degli individui, gli sciatori che lo scorso anno avevano visitato impianti sciistici esteri, durante il periodo preso in esame per la ricerca, hanno preferito le strutture nazionali e quindi impianti sciistici locali con servizi di livello superiore.
Durante l’anno fiscale sciistico 2020/2021 il numero di persone che hanno preso parte all’attività sciistica ha raggiunto i 10,8 milioni, -17,10% rispetto ai 13,1 milioni del 2019. Tra questi, la porzione di chi sceglieva lo sci come esperienza singola è calata dal 72,04% nel 2019 al 57,64%, ma, nonostante ciò, il numero di appassionati dello sport è aumentato notevolmente.
Per quanto riguarda la classifica del numero medio di visite di sciatori degli ultimi cinque anni, ai primi tre posti si trovano gli Stati Uniti, l’Austria e la Francia, rispettivamente con 54,25 milioni, 51,7 milioni e 51,01 milioni. La Cina ricopre l’ottava posizione con una media quinquennale di 17,04 milioni mentre dal quarto al settimo posto si trovano nell’ordine Giappone, Italia, Svizzera e Canada.
In confronto, negli ultimi cinque anni, la Cina è stata l’unico paese a registrare una rapida crescita nel mercato sciistico globale. Con 94 impianti sciistici la provincia di Heilongjiang è la prima in Cina, seguita dallo Xinjiang e dallo Hebei con 65 impianti ciascuna.
Nonostante l’impatto della pandemia, anche il mercato delle attrezzature sciistiche ha registrato un andamento positivo. Secondo informazioni di Decathlon Wed'ze China, presente in 320 negozi, per gran parte a Shanghai, Pechino, Guangzhou e Chengdu, Burton China e Cold Mountain Goski, che rappresentano solo una parte del mercato preso in analisi, la vendita di alcune categorie di prodotti Wed'ze ha risentito della pandemia nella prima parte del 2020, raggiungendo in alcuni casi un calo del 50%, un dato che non rispecchia però la vera domanda del mercato.
Al contrario, la domanda di caschi e maschere da sci è cresciuta notevolmente anche grazie all’entrata in vigore della politica “One helmet, one belt” (un casco, una cintura). Inoltre, la vendita di prodotti per bambini non ha risentito della pandemia quanto quella di attrezzatura per adulti e continua a crescere in alcune categorie come nel caso di snowboard per bambini e di stivali necessari per praticarlo, con un incremento annuale rispettivo del 26,36% e del 59,97% sul 2019.
La vendita di indumenti di Wed'ze, specialmente di tute da sci, ha registrato un ordine di grandezza 1.100 volte superiore al volume delle vendite di sci, mentre per quanto riguarda l’attrezzatura, il volume delle vendite di snowboard è stato di gran lunga maggiore rispetto a quello di sci.
La domanda di snowboard è in forte sviluppo, sensazione diffusa non solo tra gli esperti del settore. Nel 2020, il volume delle vendite di snowboard di Burton China è aumentato del 62,04% anno su anno. Allo stesso modo, i dati di Cold Mountain che ha potuto contare su 27 negozi al dettaglio con un fatturato totale di 120 milioni di yuan e un aumento del 60% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (22% derivante dall'e-commerce). In termini di aree di vendita, Pechino e Chongqi hanno rappresentato il 45%, le tre province del nord-est della Cina il 25%, e l'e-commerce e altre regioni il 30%.
Secondo Lai Gang, fondatore di Cold Mountain, a causa dell'interruzione dei viaggi internazionali un gran numero di clienti si è dedicato allo sci e ai tour nelle stazioni sciistiche nazionali, con una conseguente esplosione del mercato dell'attrezzatura da sci e in particolare da snowboard, generalmente esaurita prima di Capodanno. Nell'anno fiscale della stagione invernale 2020/2021, le dieci province con il maggior numero di visite di sciatori vedono Hebei, Jilin e Pechino nelle prime tre posizioni. (riproduzione riservata)