Sostenuta soprattutto dal mercato asiatico, che rappresenta oltre un terzo del fatturato, il gruppo Prada, dopo un avvio d’anno «molto promettente» e utili 2021 oltre le attese, conferma i target di crescita di medio termine. Durante la conference call con gli analisti, i vertici del gruppo milanese, guidato da Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, hanno dichiarato che i mesi di gennaio e febbraio hanno vantato una performance molto forte sulla scia di un esercizio brillantemente chiuso con un fatturato complessivo di 3,36 miliardi di euro, in incremento del 41% annuo e dell’8% rispetto al 2019.
L’ultimo anno fiscale è stato sostenuto dalle vendite a prezzo pieno, dai consumi locali e da ricavi retail pari a 2,93 miliardi di euro, in crescita double-digit sia sul 2020 (+40%) che sul 2019 (+15%). A contribuire in maniera decisiva è stato l’andamento del secondo semestre, terminato in forte accelerazione del 16% sul 2019 con un +24% nel solo quarto trimestre.
A livello geografico, l'area Asia Pacifico è quella che ha recuperato di più e più velocemente rispetto ai valori del 2019, soprattutto in Cina, che si avvia ad essere il mercato più importante. In tutta l'area il fatturato ha registrato una crescita del 29% sul 2020 e del 30% dal 2019, con vendite pari a 1,19 miliardi di euro.
La domanda «outstanding» nei principali mercati ha fatto segnare in Cina +56% sul 2019, in Corea +90% e a Taiwan +61%. Non ha ancora recuperato, invece, il Giappone, influenzato dalle prolungate misure restrittive dovute alla pandemia, dove le vendite si attestano a 297 milioni di euro, a +16% verso il 2020 e a -17% verso il 2019.
Le vendite in Europa sono ammontate a 749 milioni di euro, in recupero del 35% sul 2020 ma ancora al di sotto dell’11% rispetto al 2019. Le entrate generate in America, pari a 572 milioni di euro, hanno mostrato un'ottima performance lungo tutto l'arco dell'anno, con un +103% sul 2020 e +69% sul 2019.
Il Medio Oriente ha raggiunto ricavi pari a 121 milioni, in crescita del 62% sul 2020 e del 43% sul 2019. Il management non si è invece sbilanciato sulla situazione del mercato dell'Est Europa. «In Russia stiamo tenendo monitorata la situazione, tutte le nostre attività sono ferme e i prodotti ritirati dai negozi», ha proseguito il cfo Cozzani. «L'incidenza del mercato russo sul nostro fatturato non è significativa, si aggira sull’1,5-2%, quindi non prevediamo un impatto problematico».
Importante crescita anche per le vendite online, che in due anni hanno quintuplicato i volumi riportando un +61% sul 2020. L'incidenza dell'e-commerce sul totale delle entrate retail è ora pari al 7%. Il wholesale ha invece recuperato il 41% sullo scorso anno pur risultando ancora a -29% sul 2019, in linea con la politica selettiva del gruppo e la strategia di razionalizzazione del canale.
«Per il gruppo Prada i primi mesi del 2022 sono stati molto promettenti. Prosegue l'esecuzione della strategia di lungo periodo, i cui pilastri sono l'identità distintiva dei nostri brand Prada, Miu Miu e Church’s, la qualità dei prodotti, il know-how industriale, il focus sulla distribuzione diretta e la sostenibilità», ha dichiarato il ceo Patrizio Bertelli. «Abbiamo intrapreso azioni decisive per rispondere alle esigenze di un mercato luxury in continua evoluzione, seppur al momento resti difficile valutare le implicazioni sull'economia globale del conflitto in Ucraina».
In netto miglioramento il gross margin, pari nell'anno al 75,7%, che ha toccato il 76,8% negli ultimi sei mesi, mentre l'utile operativo è salito a 489 milioni di euro, pari al 14,5% dei ricavi annui e al 17,4% nell'ultimo semestre. «A inizio 2021 l’impatto del Covid era ancora forte, poi il mercato si è ripreso nella seconda parte dell’anno. Confermiamo per il 2022 un gross margin del 78%», ha affermato il direttore finanziario Alessandra Cozzani.
Il risultato netto è ammontato a 294 milioni, pari all'8,8% dei ricavi, con il flusso di cassa operativo a 751 milioni e il capex a 216 milioni di euro. Infine Lorenzo Bertelli, head of corporate social responsibility del gruppo, ha ricordato i progressi conseguiti in ambito Esg e, interrogato nuovamente dagli analisti a proposito di un possibile interesse verso Ynap, ha risposto: «Non posso commentare in questo momento. Le cose si stanno muovendo, ma non posso aggiungere altro soprattutto in considerazione dell'attuale situazione, che suggerisce cautela». (riproduzione riservata)