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Moda, nuovo patto tra Cina e Italia siglato ad Hangzhou

Al fashion summit bilaterale di Hangzhou siglata la partnership tra la National garment association e Class Editori. In vista sinergie ad alto potenziale tra i due Paesi. Gioielleria, occhialeria e pellicceria sono i settori di maggior sviluppo nella Repubblica popolare. A ottobre incontro tra i presidenti delle principali associazioni industriali italiane e cinesi.


25/06/2019 06:21

di Ludovica D’Angiò - Class Editori

China Garment, accordo con Class Editori
La firma dell'accordo tra Chen Dapeng e Paolo Panerai, editor in chief e ceo di Class Editori

Innovation linkage for a shared future. China-Italy Fashion Summit 2019 a Hangzhou, la città di Alibaba, ha ridisegnato le strategie e nuove alleanze tra le filiere della moda dei due paesi "Sarti del mondo" e rinsaldarto le relazioni. L'ultimo Summit con  obbiettivi analoghi, ma in un contesto completamente differente, si era tenuto a Milano nel 2011 e la riedizione dopo tanti anni è sicuramente effetto anche della recente visita del presidente Xi Jinping in Italia.

Come nel 2011 per parte cinese il Summit è stato promosso da China National Garment Association, presieduta da Chen Dapeng, vecchio amico dell'Italia, ma anche dalla struttura superiore, China National Textile and Apparel council, presieduta dalla massima autorita del settore tessile, Sun Ruizhe, insieme a China Fashion Association, the People’s Government of Yuhang District e Hangzhou. Per parte italiana ha partecipato Confindustria Moda, Camera buyer Italia e Class Editori, che già era stato cooganizzatore del summit del 2011.

Certamente centrato l’obiettivo di comunicare i cambiamenti nell’industria della moda, la prorompente entrata delle tecnologie digitali e il miglioramento e la reciproca comprensione per esplorare la futura cooperazione tra i due Paesi.

Il livello di tecnologia raggiunto da alcune aziende cinesi era apparso chiaro Firn dalla visita, prima del Summit,  all'E-Fashion Town, una realizzazione di atellier e servizi connessi, in mezzo al verde e a laghetti, costata 1 miliado di euro. Su tre schermi, in tempo reale, sfruttando il data science, compare tutto quanto succede nei 1.700 negozi dell'azienda Eifini group: quante prove vengono fatte, quante si traformano in aquisto e quindi indicazioni se il modelli sono da correggere; su un altro schermo, l'andamento del fatturato in tempo reale e altri infiniti dati essenziali sui clienti.

In apertura del Summit il presidente Sun ha detto secco: “La vita del paese è data dalla vittoria delle imprese e quindi dal grado di benessere delle vite delle persone”. Precisando: "Il destino ultimo di tutte le alte mura è diventare attrazioni turistiche", per sottolineare l'importanza del dialogo per rafforzare a favorire la crescita di questi due Paesi.

Francesco Fiordelli, l'organizzatore-fiduciario di China National garment alla fine ha aggiunto: “Sono soddisfatto di questo Summit, veramente più importante di tutte le relazioni fra i due settori di cui mi occupo con passione  da anni. L’accordo fra China National Garment Association e China Textile Apparel con Confindustria Moda che è stato firmato porterà un grande supporto a settori in forte sviluppo in Cina, che oltre alla moda sono la gioielleria, occhialeria e pellicceria. Strategicamente a fine ottobre i tre presidenti delle grandi Confindustrie Italia-China si incontreranno, Claudio Marenzi, Sun e Chen per concordare importanti strategie nei vari settori di cui ora Confindustria moda è leader”. 

Contemporaneamente alla firma di questo accordo da parte di Chen Dapeng e Riccardo Braccialini, delegato di Marenzi in questa circostanza e anche lui soddisfatto dei risultati, è sato anche firmato un accordo ad ampio raggio fra China national garment asociation (Chen Dapeng) e Class Editori (Paolo Panerai). Nel suo intervento Panerai ha indicato 6 punti su cui può svilupparsi la collaborazione fra Cina e Italia.

A questo fine non è secondario che il Summit sia avvenuto nella città di Alibaba che con il suo e-commerce Tmall è il riferimento per lo sviluppo del digitale nel commercio. Ma il digitale ha pervaso tutto il Summit e ha fatto scoprire la moda 4.0, con il coonfezionato personalizzato dell'azienda.

Francesco Tombolini, presidente di Camera Buyer, ha riequlibrato il focus tutto spostato sui big dati, rivendicando il ruolo fondamenta per lo shopping nei bellissimo negozi dell'associazione: quasi 3 miliari di euro,   parlato del consumption experience nell’era del digitale e dopo il summit ha precisato che “questa iniziativa nasce dalla reciproca conoscenza e dalla capacità di creare un business, programmandolo insieme. Mi è piaciuto tantissimo questo summit, torno in Italia con molte idee e nuove visioni per costruire piattaforme Italia-Cina in modo congiunto . Ma anche i negozi sono piattaforma e comunque bellismimi, con fatturato complessivo di miliardi. E poi ogni indiviudo ha un suo algoritmo, non si puo' comprare sempre gudati dalle macchine”.


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