Pechino cerca di risollevare il mercato immobiliare in crisi stanziando nuove garanzie sui bond per un gruppo selezionato di sviluppatori. Gli investitori, d'altro canto, pensano che ci vorrà molto di più per far uscire il comparto dal crollo più profondo degli ultimi anni.
Oltre trenta società sono andate in default sulle obbligazioni denominate in dollari, e anche i più solidi sviluppatori del settore privato hanno avuto difficoltà a vendere, ricorda l'agenzia MF-Dow Jones, dato che i prezzi dei bond e i rendimenti sono saliti alle stelle.
Il governo studia quindi il sostegno ad almeno sei costruttori, offrendo garanzie, fornite dalla China Bond Insurance, sulle vendite di obbligazioni nazionali denominate in yuan.
Per gli analisti di Goldman Sachs l'iniziativa può rivelarsi utile, pur avendo una portata ridotta. Fino ad oggi, emerge dai dati Wind, costruttori privati hanno emesso l'equivalente di 3,1 miliardi di dollari in obbligazioni nazionali. Si tratta solo del 17% dell'importo raccolto nello stesso periodo del 2021. Gli sviluppatori statali, invece, sono in procinto di raccogliere più o meno lo stesso importo dell'anno scorso, poiché gli investitori hanno maggiore fiducia nella capacità di ripagare il debito.
L'accesso ai finanziamenti del mercato obbligazionario, tuttavia, non è il problema più grande del settore. A crollare sono state le vendite. Già negli ultimi mesi il governo ha provato diverse soluzioni per sostenere il comparto immobiliare, con misure introdotte in particolare a livello locale.
Tre mesi fa, si è provato con credit-default swap sulle obbligazioni vendute da un gruppo di costruttori per consentire agli investitori di assicurarsi contro il rischio di insolvenza. Cinque costruttori, tra cui Longfor e Country Garden, hanno emesso obbligazioni con tale protezione del credito, raccogliendo tra loro 3,5 miliardi di yuan, pari a 512 milioni di dollari. (riproduzione riservata)