Leapmotor e Ferrari sono in trattative per condividere una piattaforma per le auto elettriche. Lo ha detto Zhu Jiangming, il ceo della casa cinese che è già partner di Stellantis, a margine del salone dell'auto di Shanghai. I colloqui riguardano la possibilità di sviluppare un nuovo modello Ferrari su base Leapmotor, replicando una formula già adottata da altri produttori europei e americani per accelerare il time-to-market e ridurre i costi di sviluppo.
Al momento la Casa di Maranello non ha commentato ufficialmente la notizia, ma alcune fonti industriali confermano che il ceo Benedetto Vigna ha visitato gli stabilimenti Leapmotor a Hangzhou lo scorso febbraio, segnale del fatto che i contatti sono ben avviati.
Il gruppo cinese, fondato nel 2015 e oggi in forte ascesa, ha recentemente siglato un accordo con il colosso statale Faw per la fornitura della propria piattaforma EV al marchio Hongqi, storico simbolo dell'automotive cinese. L'intesa, finalizzata a marzo con un memorandum d'intesa, prevede l'impiego della piattaforma Leapmotor per un nuovo modello a marchio Hongqi destinato ai mercati internazionali.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Zhu al Salone dell'Auto di Shanghai, la produzione in serie del veicolo inizierà nella seconda metà del 2026 nello stabilimento Leapmotor di Hangzhou, sfruttando l'architettura già utilizzata per il Suv B10, dotato di tecnologia di guida autonoma e lidar, e lanciato a un prezzo inferiore ai 18.000 dollari. L'operazione mira a trainare le vendite estere del marchio Bandiera Rossa (traduzione letterale di Hongqi), oggi posizionato nel segmento premium del mercato cinese.
L'eventuale partnership con Leapmotor segnerebbe un cambio di passo storico per Ferrari, da sempre legata a una produzione artigianale e proprietaria dei propri telai e motori. Ma l'elettrificazione sta cambiando le regole del gioco: le piattaforme modulari - spesso chiamate skateboard nel gergo industriale - offrono un vantaggio competitivo cruciale in termini di sviluppo rapido, costi contenuti e scalabilità.
Leapmotor, in tal senso, è tra le aziende cinesi che più hanno investito in licenze tecnologiche, e il crescente interesse occidentale verso queste soluzioni dimostra la maturità raggiunta dal know-how asiatico in questo ambito. Un'eventuale intesa potrebbe dunque consentire a Ferrari di velocizzare i lanci dei successivi modelli full-electric, con il primo atteso ad ottobre, senza sacrificare lo sviluppo in-house dei powertrain e del software, cuore della sua identità sportiva.
Leapmotor non è una sconosciuta in Europa: già da tempo è legata a Stellantis, che nel 2023 ha acquisito una quota del 20% della società cinese e ha annunciato la creazione di una joint venture per l'esportazione dei modelli Leapmotor in Europa e altri mercati globali. L'alleanza rientra nella strategia asset-light di Stellantis nei mercati emergenti e in quelli a rapida elettrificazione, dove il vantaggio competitivo dei produttori cinesi appare sempre più netto. (riproduzione riservata)