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Industria

Volkswagen in Cina vende più auto che in Europa

Nel primo trimestre le consegne della casa tedesca in Cina sono cresciute del 61%, superando il dato per l’intera Europa: 990 mila contro 969 mila auto. Il gruppo ha alzato le stime di margine operativo per il 2021, ora previsto fra il 5,5 e il 7%. Il ceo Herbert Diess ha posto come obiettivo il sorpasso di Tesla


07/05/2021 13:26

di Francesco Bertolino - Class Editori

settimanale
Herbert Diess, ceo di Volkswagen

Il baricentro di Volkswagen tende sempre più a Oriente. Nel primo trimestre le consegne della casa tedesca in Cina sono cresciute del 61%, superando il dato per l’intera Europa: 990 mila contro 969 mila auto. Una trazione formidabile che ha trainato i conti del costruttore. Grazie anche all’apporto dei modelli di alta gamma, così, fra gennaio e marzo Volkswagen ha incrementato i ricavi del 13,3% a 62,4 miliardi e portato l’utile da 0,5 a 3,4 miliardi.

Benché la crisi dei chip abbia ridotto la produzione nel primo trimestre e ancor di più nel secondo, il gruppo ha alzato le stime di margine operativo per il 2021, ora previsto fra il 5,5 e il 7%. Ciononostante ieri il titolo ha perso oltre il 2,5% a Francoforte. Più che ai numeri trimestrali, infatti, gli investitori guardano ai progressi di Volkswagen nell’elettrificazione, senza la quale la casa tedesca rischia di compromettere il primato in Cina e in Europa. Per la verità nel primo trimestre Volkswagen ha raddoppiato le vendite di auto elettrificate (elettriche pure e ibride plug-in) a 133 mila unità e a fine anno conta di arrivare a 600 mila immatricolazioni verdi.

Il ceo Herbert Diess, tuttavia, ha posto come obiettivo esplicito per la casa tedesca il sorpasso di Tesla nella tecnologia, nei margini e nella capitalizzazione. Ebbene, la casa californiana resta ancora lontana sotto tutti i punti di vista. Fra gennaio e marzo, infatti, Tesla ha venduto 168 mila auto elettriche pure contro le 60 mila di Volkswagen, quasi il triplo. Per rispettare i limiti di emissione in Cina e Stati Uniti, perciò, il gruppo tedesco dovrà comprare crediti verdi dalla concorrenza. In borsa poi il divario fra i due costruttori ammonta a quasi 500 miliardi di dollari. Un vantaggio che Elon Musk ha già sfruttato per procedere ad aumenti di capitale consistenti ma poco diluitivi, indispensabili a sostenere gli ingenti investimenti per sviluppare l’intera filiera elettrica.

Per il gruppo di Wolfsburg sarà invece più complesso finanziare gli annunciati 73 miliardi di investimenti nella transizione digitale ed elettrica. Ieri Diess ha avvertito che Volkswagen è alla ricerca di partner per realizzare entro il 2030 sei mega-fabbriche di batterie in Europa. «Nel giro di due mesi dovremmo annunciare gli altri siti per questi impianti e nuove collaborazioni», ha anticipato, senza escludere «la quotazione di alcune attività» per reperire le risorse previste nel piano di trasformazione di Volkswagen. (riproduzione riservata)


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