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Industria

Web e Cina trainano il beauty (+10%), l'Oreal sempre in pole position

L'e-commerce è stato il canale di vendita che ha in assoluto trionfato nel 2020 con vendite nel luxury beauty a quota 48 miliardi di euro, pari al 24% del settore d'alta gamma. Dal monitoraggio della banca americana Bofa emerge la performance di L'Oréal. «Prevediamo che la penetrazione online del beauty raggiunga il 20% entro il 2024», spiegano gli analisti.


05/04/2021 11:25

di Laura Bittau - Class Editori

settimanale

Il beauty si appresta a vivere un momento d'oro, aveva decretato Goldman Sachs confidando nella potenza del digital. Intanto, BofA-Bank of America si sta occupando di monitorare l'andamento trimestrale di un mercato che, a febbraio, era in piena accelerazione arrivando a toccare il 10%. Se si pensa al +8% del quarto trimestre 2020 e al 75% delle aziende che è riuscito a guadagnare slancio, è evidente come l'universo beauty stia vivendo un momento promettente. 

Marzo è stato appena archiviato e quello che è emerso dall'analisi di Bofa, a fronte di un sostanziale mantenimento del trend adottato dall'inizio del 2021, è una forte spinta nel livello di engagement e nella propensione ai consumi che interessa il Nord America e la Cina. Se in Europa il commercio è ancora troppo osteggiato dalle misure di contenimento del Covid, che pesano soprattutto su lusso e beauty salon, oltreoceano e nel mercato d'Oriente la ripresa sembra ormai aver preso l'abbrivo. 

La Cina, in particolare, ha seguito una parabola pandemica diversa da quella dell'Occidente, ancora impegnanto nel risalire la curva. Nell'ex Celeste impero i marchi luxury, Dior, Gucci o Hermès, continuano sovraperformare (+80%) sia nel segmento make-up sia nella skincare, che si conferma il segmento in prima linea. 

Prima della classe si conferma L'Oréal, che gode di una congiuntura favorevole grazie alla crescita nei mall e negli hair salon, trainata dagli Stati Uniti, oltre che dalla spinta impressa dalla Cina; e-commerce, farmacie e drugstore, in cui il colosso francese gode di una sovraesposizione, mantengono la loro solidità.

Diverso è il caso di Beiersdorf che, nonostante i segnali di miglioramento su larga scala, rimane debole nei canali distributivi mainstream, soprattutto in Europa, e sottoperforma nel lusso. D'altra parte però Eucerin, insieme ad altri dei suoi marchi di punta, sta invece dimostrando resilienza e acquisendo maggiore slancio. 

Altrettanto ambigua è la situazione di Unilever, ancora debole nei "developed markets" ma impegnata in un positivo ripensamento del marchio che promette di fare da supporto a una futura crescita. La tedesca Henkel intanto sta beneficiando della graduale riapertura dei saloni, in particolare sul suolo Usa, e di un miglioramento della brand awaraness sul fronte haircare. 

La formula magica comunque rimane valida: digital first. L'e-commerce è stato il canale di vendita che ha in assoluto trionfato nel 2020 con vendite nel luxury beauty a quota 48 miliardi di euro, pari al 24% del settore d'alta gamma. E il trend non sembra avere perso lo smalto, continuando a registrare buoni risultati fino a oggi, come dimostrano le vendite online in Europa occidentale (nel complesso +40%). «Prevediamo che la penetrazione online del beauty raggiunga il 20% entro il 2024», avevano spiegato gli analisti di Goldman Sachs. Una stima che appare sempre più verosimile. (riproduzione riservata)


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