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Politica

Draghi pronto a usare il Golden Power sulla vendita di Alpi ai cinesi

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, Palazzo Chigi sta predisponendo una diffida da inviare a tutte le parti che porterebbe al fallimento dell’accordo di cessione a degli investitori cinesi del 75% del capitale della società friulana


18/11/2021 11:15

di Mauro Romano - Class Editori

settimanale
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi

Il governo Draghi è pronto a utilizzare nuovamente il golden power per un’operazione che riguarda la Cina, questa volta sulla Alpi Aviation. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, Palazzo Chigi sta predisponendo una diffida da inviare a tutte le parti che porterebbe al fallimento dell’accordo di cessione a degli investitori cinesi del 75% del capitale della società friulana.

L’intera vicenda ruota attorno all’acquisizione di Alpi da parte della China Corporate United Investment Holding, dietro la quale però ci sarebbe direttamente lo Stato cinese.

L’operazione porta al trasferimento del know how tecnologico in uno stabilimento nella Repubblica popolare.

L’azienda Alpi Aviation fornisce tra l’altro le forze armate italiane ed è dunque soggetta a specifici controlli e vigilanza. La Gdf ha già denunciato 6 manager (3 italiani e 3 cinesi).

Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, le autorità italiane sarebbero state all’oscuro dell’operazione.  Il governo Draghi potrebbe nuovamente utilizzare il cosiddetto Golden power, come già accaduto quando si è deciso di bloccare l’acquisto da parte della cinese Syngenta dell’azienda romagnola produttrice di sementi Verisem e, in precedenza, bloccando l’acquisto da parte del gruppo cinese Shenzhen Investment Holdings del 70% della LPE, azienda del Milanese nel settore dei semiconduttori. Di ricorso al golden power si era parlato anche per l’interessamento del gruppo cinese FAW per Iveco. Le trattative con Cnh Industrial, parte della galassia Exor, si erano alla fine chiuse con un nulla di fatto, dopo settimane di prese di posizione da parte di partiti e ministri, contrari all'operazione.


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