Le elezioni generali indiane, in pieno svolgimento, con una previsione del 23 maggio per le conclusioni, non dovrebbero riservare grandi sorpresee la coalizione guidata dall'attuale premier Narendra Modi, sembra solidamente in testa.
Lo affermano nel loro ultimo report due senior asset manager di Pictet, Venkatesh Sanjeevi e Prashant Kothari, che riferiscono degli ultimi sondaggi, secondo cui la coalizione Nda che fa capo a Modi dovrebb conquistare nelprossimo partlamento 273 seggi. uno in più della maggioranza assoluta, mentre gli sfidanti dell'Upa che fa capo a Rahul Gandhi, 48 anni, nipote di Indira, esponente della dinastia storica che guida il Partito del Congresso, si fermerebbe a non più di 150 seggi.
Le elezioni generali indiane, che si prevede coinvolgeranno 900 milioni di indiani, si concluderanno il 23 maggio con la dichiarazione dei risultati. Le macchine per il voto elettronico saranno trasportate in più di un milione di seggi elettorali, in alcuni casi a dorso di elefante. La dimensione dello sforzo esprime la complessità della politica.
In sostanza, i sondaggi suggeriscono che la coalizione National Democratic Alliance (NDA), guidata dal partito Bharatiya Janata (BJP) del Primo Ministro Narendra Modi, continuerà a rappresentare il principale blocco politico in parlamento.
Le probabilità di vittoria del BJP sono andate crescendo. La maggiore spesa del governo per i distretti rurali e le recenti schermaglie militari con il Pakistan hanno contribuito a rafforzare il sostegno al Primo Ministro Modi, che si era indebolito per via delle difficoltà di breve termine al momento dell'attuazione dei programmi di riforma.
«Ogni risultato inferiore ad una vittoria assoluta per l'alleanza di Modi potrebbe disturbare i mercati. Ma per noi sarebbe un'opportunità di acquisto», hanno concluso i due analisti diPictet, «Le previsioni di lungo termine sull'India rimangono positive e le società di qualità dovrebbero continuare a crescere».
«Gran parte delle riforme del BJP, infatti, è stata sufficientemente metabolizzata e difficilmente si tornerà indietro, anche in caso di vittoria a sorpresa del partito di opposizione, il National Congress Party, che è di norma meno entusiasta sui programmi di Modi. Politiche come il nuovo codice fallimentare, le riforme delle imposte su merci e vendite, l'attuazione di trasferimenti di benefici diretti sono tutte destinate a rimanere».