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Politica

Francia e Italia divisi sulla Tav. Per Parigi è essenziale alla nuova Via della Seta

L'analisi costi-benefici commissionata dal ministero dei Trasporti boccia il collegamento Torino-Lione. Un rapporto del Senato francese mette però in evidenza l'importanza dell'asse ferroviario per favorire l'intermodalità nei trasporti lungo la Belt and Road, anche per battere la concorrenza di Duisburg


13/02/2019 09:42

di Mauro Romano - Class Editori

La Francia promuove il Tav sulla Belt & Road
Il progetto della Torino-Lione

Sono valutazioni diametralmente opposte quelle che Italia, almeno per una parte del governo, e Francia, fanno della linea ad alta velocità Torino-Lione. L'analisi costi benefici redatta dagli esperti del ministero dei Trasport, guidati da Marco Ponti, ha dato risultati che lo stesso ministro Danilo Toninelli ha definito "impietosi".

Lo studio prende in considerazione due scenari stimando la redditività sia in riferimento al costo totale dell’opera sia a finire. Il primo parte dalla valutazione del 2011 fatta dall’Osservatorio Torino-Lione. In base a questo scenario la differenza tra costi sostenuti e benefici risulta negativa per 7,8 miliardi sui costi a finire e per 8,7 miliardi a costo completo. Nel secondo scenario, considerato realistico, la redditività dell’opera è in rosso di 7-8 miliardi. Su queste cifre si mantiene anche l’ipotesi mini-Tav, ossia la realizzazione dell’opera senza la tratta Avigliana-Orbassano.

Gli autori definiscono inoltre quasi trascurabili i benefici ambientali dell’opera. A ballare nel corso della giornata sono state invece le cifre di eventuali penali, Nella relazione tecnico-giuridica allegata allo studio le stime sul costo massimo tra penali e rimborsi, sommando i vari importi contenuti nel documento, arrivano al limite «difficilmente raggiungibile» di 4,2 miliardi.

A stretto giro, dal Mit arrivava una precisazione su «un errore macroscopico» nell’analisi. La percentuale tra il 10% e il 30% come risarcimento per lo scioglimento dei contratti non andrebbe infatti parametrata al costo totale, ma solo ai contratti in essere, quindi 1,3 miliardi e non 9,9 miliardi, ragion per cui il costo di rinunciare all’infrastruttura verrebbe al massimo pari a 1,7 miliardi.

Per Parigi al contrario l'infrastruttura è strategica nell'ambito dei collegamenti della Belt and Road Initiative. Un rapporto del Senato francesededicato alle opportunità e ai rischi lungo la nuova Via della Seta sottolinea la necessità di favorire l’intermodalità e la connessione tra le reti ferroviarie francesi ed europee, “in particolare la realizzazione della linea Tav” tra Italia e Francia.

Nel momento in cui altre città del continente, come Duisburg, in Germania, si candidano a diventare gli hub ferroviari per l'arrivo e la partenza delle mercia da e verso la Cina, la connessione tra il capoluogo piemontese e la città francese assume anche maggiore importanza, nota lo studio. D'altronde sedici anni dopo il primo convoglio tra Wuhan e Lione ha percorso gli 11mila chilometri che separano le due città in appena 15 giorni. 


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