La Cina lancerà un'iniziativa per stabilire standard globali sulla sicurezza dei dati, contrastando gli sforzi degli Stati Uniti per persuadere i Paesi a non usare la tecnologia cinese per le loro reti.
Lo ha annunciato oggi Wang Yi, il ministro degli Esteri cinese, durante un seminario di Pechino sulla governance digitale globale. Wang ha citato i crescenti rischi per la sicurezza dei dati e gli sforzi per politicizzare le questioni di sicurezza e diffamare i Paesi rivali su questioni tecnologiche, facendo apparente riferimento a Washington.
Per contrastare queste sfide, "è importante sviluppare una serie di regole internazionali sulla sicurezza dei dati che riflettano la volonta' e rispettino gli interessi di tutti i Paesi", ha detto Wang, secondo una trascrizione del suo discorso pubblicata dal ministero degli Esteri cinese.
L'iniziativa di Pechino è una risposta alle crescenti tensioni con Washington su questioni sensibili come il commercio e la concorrenza tecnologica, che hanno sollevato lo spettro di una rete sempre più biforcata.
Come è noto, l'amministrazione Trump sta adottando misure sempre più stringenti per ridurre quelle che descrive come minacce alla sicurezza nazionale provenienti da aziende tecnologiche cinesi come Huawei Technologies e da app cinesi popolari come TikTok di ByteDance e WeChat di Tencent Holding. Negli ultimi giorni si stanno indirizzando a colpire anche il cuore dell'industria di microprocessori, che sta alla base della catena di fornitura delle apparecchiature elettroniche, mettendo in discussione investimenti e strategie per miliardi di dollari, non solo nel settore delle telecomunicazioni, finora quello più colpito.
Pechino ha risposto accusando gli Stati Uniti di usare un doppio standard e di tentare di sabotare gli sforzi di espansione delle imprese cinesi.
La nuova iniziativa cinese arriva circa un mese dopo che il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha annunciato il programma Clean Network, che escluderebbe le societa' di telecomunicazioni cinesi, le app, i fornitori di cloud e i cavi sottomarini dall'infrastruttura di rete utilizzata dagli Stati Uniti e da altri Paesi.
Piu' di 30 Paesi e territori farebbero già parte del programma Clean Network, secondo il dipartimento di Stato, che lo ha descritto come uno sforzo per proteggere la privacy e i dati dei cittadini e delle imprese americane da gruppi ostili come il partito comunista cinese. Pompeo ha anche incoraggiato i governi e le societa' straniere a partecipare alla protezione dei propri dati dallo "Stato e da altre entità maligne" del partito comunista cinese.
In base alla sua nuova "Iniziativa globale sulla sicurezza dei dati", la Cina invita tutti i Paesi a gestire la sicurezza dei dati in "modo completo, obiettivo e basato su prove" e a mantenere una catena di fornitura aperta, sicura e stabile per la tecnologia e i servizi delle comunicazioni e dell'informazione, secondo il testo diffuso dal ministero degli Esteri cinese.
Inoltre Pechino sollecita i Governi a rispettare la sovranita' degli altri Paesi nel modo in cui gestiscono i dati, in linea con la visione di Pechino della "sovranità informatica", in base alla quale i Paesi esercitano il pieno controllo sui propri angoli di Internet.
L'iniziativa non menziona gli Stati Uniti o il suo programma Clean Network. Wang, tuttavia, ha chiarito nel suo annuncio che la mossa arriva in risposta allo sforzo della Casa Bianca.
"Piegato su atti unilaterali, un certo Paese continua a fare accuse infondate contro altri in nome di una rete 'pulita' e ha usato la sicurezza come pretesto per depredare imprese di altri Paesi che hanno un vantaggio competitivo", ha detto Wang, aggiungendo che "tali palesi atti di prepotenza devono essere contrastati e respinti".
L'iniziativa di Pechino offre impegni che fanno eco alle risposte della Cina alle accuse americane di pratiche commerciali sleali da parte di Pechino e di minacce alla sicurezza dovute alla tecnologia cinese.
Ad esempio, l'iniziativa cinese solleciterebbe i Paesi a opporsi alla "sorveglianza di massa contro altri Stati" e inviterebbe le aziende tecnologiche a non installare "backdoor nei loro prodotti e servizi per ottenere illegalmente i dati degli utenti, controllare o manipolare i sistemi e i dispositivi degli utenti". I funzionari statunitensi hanno accusato Huawei di impegnarsi in tali attivita' e hanno esortato i governi amici a bloccare la societa' cinese dalle loro reti 5G nazionali. Huawei ha negato queste accuse.
I diplomatici cinesi si sono avvicinati a diversi governi stranieri per chiedere il loro sostegno all'iniziativa, hanno detto persone informate sulla questione. Non e' chiaro pero' quanto interesse abbiano raccolto finora.
Dati i crescenti rischi per la sicurezza dei dati che richiedono una soluzione globale, "cio' che e' urgente ora e' formulare regole e norme globali che riflettano le aspirazioni e gli interessi della maggior parte dei Paesi", si legge in una nota informativa sulla nuova iniziativa fornita dai diplomatici cinesi alle controparti estere in vista dell'annuncio.
Wang aveva anticipato il lancio dell'iniziativa sulla sicurezza dei dati la scorsa settimana in una videoconferenza con i ministri degli Esteri del G20. "La sicurezza dei dati e' una questione di interesse comune per i Paesi di tutto il mondo", aveva detto durante la videoconferenza, aggiungendo che "chiediamo a tutte le parti di comunicare e coordinarsi in modo costruttivo mentre lavoriamo per garantire un flusso di dati transfrontaliero sicuro e ordinato".