La Cina ce la sta mettendo tutta per arginare, prima, e arrestare, poi, l’epidemia di coronavirus attualmente in corso nel Paese. Un obiettivo reso possibile grazie all’impegno mostrato in questi giorni dall’intera nazione cinese. Il Presidente cinese Xi jinping ha sottolineato più volte che bisogna contare sulla forza del popolo cinese per vincere la battaglia contro il nuovo coronavirus.
Tante le misure messe in campo finora dal governo cinese per frenare la diffusione del virus. Nelle aree rurali, ad esempio, sono stati coniati slogan di facile comprensione che incoraggiano alla prevenzione; nei villaggi, inoltre, funzionari di base e medici forniscono agli abitanti locali informazioni sui comportamenti da adottare per proteggersi dal virus. Numerosi i provvedimenti anche nelle aree urbane, come a Pechino, Shanghai e Wenzhou: misure rigide sono state implementate nei confronti di coloro che si sono allontanati nel periodo di festa e ai residenti è stato chiesto di non frequentare luoghi affollati.
Nonostante il momento di grande difficoltà, la Cina appare però fortemente coesa e fiduciosa. Martedì 28 gennaio, nel suo incontro con il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il capo di Stato cinese Xi Jinping ha sottolineato che il governo centrale e il popolo cinese sono pienamente convinti di poter vincere questa battaglia. Il direttore generale dell’OMS, da parte sua, ha lodato la Cina per i provvedimenti che sta mettendo in atto.
Il 3 febbraio aprirà a Wuhan l’Ospedale di Huoshenshan, una struttura in grado di ospitare 1.000 posti letto costruita in tempi record per far fronte all’emergenza. Nel frattempo è stato dato il via libera a due nuovi kit per il rilevamento dell’acido nucleico del 2019-nCoV sviluppati da due imprese cinesi. Continuano inoltre le ricerche finalizzate a produrre un vaccino in tempi ristrettissimi. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità ha incontrato il consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Tedros Adhanom Ghebreyesus ha apprezzato le energie messe in campo da Pechino. Le misure individuate dal governo cinese volte ad arginare la diffusione epidemica hanno goduto di una marcia in più anche grazie alla natura del sistema cinese, consentendo al Paese di individuare in tempi record l’agente patogeno e di condividere così con l’OMS e altri Paesi la sequenza genomica del nuovo ceppo di coronavirus. Il ministro cinese Wang Yi ha tenuto a sottolineare che da questo incontro ne è uscita ulteriormente rafforzata la cooperazione fra la Cina e l’Organizzazione mondiale della sanità.
Rispetto, invece, a quanto si sta assistendo in questi giorni in Italia, una testimonianza importante è quella di Oliviero Diliberto, preside della Facoltà di Giurisprudenza alla Sapienza Università di Roma, designato a capo dell’Istituto universitario italo-cinese di Wuhan. "Criminalizzare le usanze di questo popolo è sbagliato: il livello d'igiene a Wuhan è altissimo, è una città infinitamente più pulita della nostra Capitale", ha dichiarato all’agenzia di stampa Adnkronos. “C'è una comprensibile paura per un possibile contagio di questo Coronavirus, ma credo che tutte le ipotesi fantasiose che ho letto in questi giorni lascino il tempo che trovano. Bisogna prima aspettare le indagini accurate di chi ha isolato il virus per avere un'idea chiara e prendere le contromisure", ha concluso l’ex ministro della Giustizia italiano. (riproduzione riservata)