Dagli albergatori milanesi arriva un richiesta di aiuto per fronteggiare le ripercussioni dell'epidemia di coronavirus sul turismo. «Milano sarà tra le città più danneggiate dagli effetti del Coronavirus, per questo lanciamo un appello alle istituzioni regionali e a quelle nazionali competenti per ammortizzare i danni al settore del turismo, e in particolare a quello alberghiero», è l'allarme lanciato da Turismo e Ricettività, associazione in seno a Confesercenti.
«Dai primi giorni di febbraio stiamo registrando un numero ingente di cancellazioni e disdette. Inoltre, poiché ci ritroviamo da una parte il blocco dei voli diretti tra Italia e Cina e dall'altra la sospensione in Cina di tutti i viaggi di gruppo all'estero, Milano e la Lombardia stanno assistendo al venire meno di un pubblico con alta capacità di spesa che sceglie l'Italia per shopping, fiere e business», ha sottolineato il presidente Rocco Salamone, «per il nostro settore il contraccolpo è stato immediato dato che a Milano e provincia nel solo mese di febbraio 2020 erano previste oltre 40.000 presenze di turisti cinesi che invece si stanno azzerando. Questo equivale a perdite economiche che, secondo le nostre stime, saranno vicine agli 8 milioni di euro nel solo comparto alberghiero».
Le preoccupazioni vanno lette considerando che il capoluogo lombardo è una delle mete predilette del turismo d'oltre Muraglia. Nel 2018 sono stati oltre 476mila i turisti cinesi che hanno visitato la città, con uno scontrino medio di circa mille euro.
L'allarme lanciato da Turismo e Ricettività arriva a stretto giro dalla conferma del blocco dei voli diretti tra Cina e Italia, ribadita nel fine settimana dal ministero della Sanità, nonostante la diplomazia stia lavorando sotto traccia per tentare di far ripartire, almeno in via temporanea alcuni collegamenti.
L'epidemia di coronavirus è scoppiata nel pieno dell'inaugurazione dell'anno del turismo e della cultura sino-italiano, che nelle aspettative avrebbe dovuto favorire i contatti tra i due Paesi nell'anno in cui si celebra il cinquantesimo anniversario delle relazioni bilaterali.
Intanto il bilancio delle vittime del nuovo coronavirus è salito a 910, superando quello della sindrome respiratoria acuta grave, o Sars, che aveva ucciso 774 persone nel mondo tra il 2002 e il 2003. I casi di contagio hanno superato, invece, quota 40.000.
Nel mentre la Repubblica popolare sta cercando di tornare lentamente alla normalità. Oggi sono riprese le attività sia in diversi stabilimenti e uffici in giro per il Paese, che per contenere l'epidemia aveva prolungato le chiusure è per il Capodanno Lunare. (riproduzione riservata)