Il Governo di Pechino ha deciso di posticipare la ripresa delle lezioni in scuole e universita' dopo il capodanno lunare a causa della continua diffusione del coronavirus che, secondo i dati aggiornati delle autorità cinesi ha causato finora 106 morti, 100 dei quali nella sola provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia.
A dimostrazione dell'elevato livello di preoccupazione degli alti funzionari, il Governo centrale ha annunciato ieri di estendere le festivita' del capodanno lunare, attualmente in corso, fino al 2 febbraio per ritardare il rischio di infezione posto dalla migrazione di decine di milioni di lavoratori prevalentemente rurali nei loro luoghi di lavoro nelle citta'. Shanghai e il vicino centro di produzione di Suzhou, che dista in centinaio di chilometri, hanno fatto un ulteriore passo in avanti, ordinando ai residenti di non tornare al lavoro fino al 9 febbraio.
Alcune delle più grandi aziende tecnologiche del Paese hanno seguito l'esempio. Il proprietario di TikTok Bytedance e il colosso dei social media Tencent Holdings hanno entrambi inviato note per sollecitare i dipendenti della Cina continentale a lavorare da casa fino almeno al 9 febbraio.
Il distretto di Suzhou conta 587 miliardi di investimenti, 92 nuovi progetti, 12 centri di ricerca (Creative International Innovatives), un centro per lo svluppo dell’Healthcare 6 Future Industrial Highclouds e rientra anche nel progetto della Belt and Road Initiative. È anche presente un Istituto di ricerca affiliato all’Università di Suzhou per la robotica e l’intelligenza artificiale nonchè la Cas Achievement Venture Capital Incubator per startup.
In particllare nella Xiangchen Zone, nell'area di Suzhou, sono presenti 170 aziende italiane, la più alta concentrazione in un cluster cinese del manufatturiero tricolore.
Le regioni confinanti con la Cina hanno adottato nuove misure per isolarsi dallo scoppio dell'epidemia. Al confine settentrionale, la Mongolia ha pianificato di limitare il traffico automobilistico e pedonale proveniente dalla Cina a partire da oggi, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa statale Montsame.
Macao, una regione semiautonoma della Cina al confine meridionale, ieri ha detto che neghera' l'ingresso a chiunque provenga da Hubei o che sia stato di recente nella provincia, a meno che non abbia il certificato che dimostri di non essere affetto dal coronavirus.
He Qinghua, un esperto della National Health Commission cinese, ha affermato in una conferenza stampa a Pechino che le aree rurali del Paese sono un "anello debole" negli sforzi per controllare il coronavirus.
"La nostra popolazione rurale non ha esperienza nella lotta contro la Sars, che aveva colpito principalmente le citta'. Pertanto la loro consapevolezza sulla prevenzione dell'epidemia e' ancora bassa", ha detto He ricordando il virus che ha colpito il Paese nel 2002.
Da ieri il premier cinese, Li Keqiang, è il funzionario di più alto livello ad aver visitato Wuhan dallo scoppio del coronavirus. Il sito web del Governo centrale di Pechino ha pubblicato le foto che mostrano Li, che indossa una maschera ed e' avvolto in un equipaggiamento protettivo blu, mentre visitava strutture mediche a Wuhan. In un'immagine il premier sembrava parlare attraverso un walkie-talkie a un paziente su tramite uno schermo.
Il video pubblicato sugli account dei social media del Governo centrale ha mostrato anche Li in visita al sito in cui è in costruzione una delle due nuove strutture ospedaliere che ospiteranno gli infetti.
Il presidente cinese, Xi Jinping, di solito si riserva una posizione di primo piano su questioni importanti per se stesso, ma in questo caso ha nominato Li a capo della task force per rispondere al virus. I media di Stato non hanno riferito di alcuna visita a Hubei da parte di Xi dall'inizio dell'epidemia.