C’è un filo rosso particolare che unisce le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio Unesco, con le bellezze naturalistiche, storiche ad architettoniche del Giappone, siano i monumenti dell’antica Kyoto o il parco nazionale di Shiretoko (entrambi inseriti tra i quasi 80 siti patrimonio dell’umanità in Giappone).
Si tratta di un filo tenuto in mano, da tempo, dall’azienda vinicola Valdo, che guarda con sempre maggior favore al mondo asiatico. Il Paese del Sol Levante in particolare, ma non solo. «Ci piace ragionare come Asia, nella sua interezza» sottolinea Pierluigi Bolla, presidente dell’azienda trevigiana, «il Prosecco ormai non ha più confini e pertanto non ce li poniamo: senz’altro sia nel mondo del Medio Oriente che dell’Asia possiamo continuare a fare la nostra parte».
Oltre al costante miglioramento della divisione Valdo Europe, infatti, l’azienda punta – tra gli altri mercati – a rafforzarsi in Russia e Giappone. «Siamo pronti a riproporre politiche di penetrazione più forti in vari mercati: in Russia, ad esempio, abbiamo l'ambizione di aprire un secondo Valdo Wine Bar a San Pietroburgo, dopo quello di Mosca avviato lo scorso anno, per ciò che riguarda l'Oriente guardiamo invece con grande favore al Giappone» spiega ancora il presidente Bolla, «Si tratta di un mercato che può darci davvero prospettive e soddisfazioni importanti, per questo - senza trascurare altri Paesi - ci vedrà senz'altro impegnati con programmi di sviluppo e nuove iniziative commerciali».
A Valdo, i numeri per rafforzarsi oltre confine, non mancano. Tanto che l’export da ormai anni vale la metà del fatturato. Il fatturato 2020, circa 65 milioni di euro, ha ricalcato in toto l'esercizio dell'anno precedente. Al pari del dato di ebitda, tra il 6 e il 7% (contro il 7,5% del 2019) e della posizione finanziaria netta, assestatasi a quota 3 milioni di euro. Il piano 2018-2022, pronto ad essere rinforzato, prevede investimenti per 4 milioni di euro, di cui un terzo investiti lo scorso anno. Numeri serviti a far uscire dalla cantina Valdo oltre 15 milioni di bottiglie.
«La pandemia ha cambiato completamente le regole del gioco dei mercati e proprio per questo concorderemo un piano di sviluppo quinquennale, basato sulla logica della multicanalità» ha sottolineato il numero uno di Valdo, «già nel 2020, abbiamo deciso di potenziare le vendite online, andando a creare tramite una riorganizzazione un cluster interno dedicato esclusivamente all'e-commerce, diretto e indiretto. È un settore in cui vogliamo crescere, principalmente perché ci può permettere di avere un contatto diretto con il consumatore. E questo è ciò che vogliamo». Barriere frutto della distanza fisica, culturale o linguistica, se c’è il Prosecco Valdo di mezzo, non ce ne sono. Tutt’altro. (riproduzione riservata)