Grazie all'apertura di un nuovo canale wholesale nel Far-East, con un accordo pluriennale con Ippo Group Limited di Hong Kong, società fondata nel 2012 e specializzata nella distribuzione e vendita di gioielli alto di gamma, Gismondi 1754, uno dei nomi top della gioielleria italiana di qualità, sta contrastando la tendenza negatica nel mercato del lusso.
«È di questi mesi l’inizio del processo di penetrazione del mercato asiatico, con i primi, confortanti, risultati di fatturato. Grazie a queste azioni, abbiamo potuto affrontare con serenità il periodo di cambiamento e contrazione globale e possiamo guardare con fiducia al futuro», ha spiegato Massimo Gismondi, ceo di Gismondi 1754.
L'accordo ha portato all'apertura di un primo shop in shop a Tokyo, mentre sono in preparazione due successive aperture
a Macao, entro l'anno, e in Cambogia nel 2025. Il gioielliere genovese, con oltre due secoli di storia alle spalle - il primo laboratorio aprì nella città ligure nel 1754 e il primo negozio, sempre a Genova, nel 1880 - è riuscito così a limitare le perdite di fatturato, da 7,8 milioni di euro a 7,1 nel primo semestre di quest'anno.
«Il calo delle vendite del primo semestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 è da imputarsi alla ridotta propensione alla spesa che condiziona i risultati del canale Retail e Special Sales e frena il sell out del canale Wholesale Europa (-24% rispetto al semestre dell’anno precedente) e Wholesale USA (-44% rispetto al semestre dell’anno precedente)», ha spiegato la società.
L'intero settore del lusso ha affrontato sfide significative, tra cui un rallentamento della crescita economica globale, un'inflazione persistente e un aumento dei tassi di interesse che hanno ridotto il potere d'acquisto e la propensione alla spesa dei consumatori. Nel primo semestre del 2024, si è registrata una diminuzione delle vendite globali di beni di lusso. Questa contrazione, particolarmente marcata in Europa e Nord America, secondo gli analisti trova le sue origini
nel perdurare dell'incertezza geopolitica mondiale.
«In un momento in cui una grande incertezza socio politica affligge l’Europa e l’America, e frena la propensione alla spesa da parte dei clienti, abbiamo creduto fosse fondamentale continuare il processo di crescita dedicando energie ed investimenti da un lato al consolidamento della nostra organizzazione interna e dall’altro, a compensazione, con l’espansione della nostra presenza nei diversi mercati», ha spiegato ancora Gispondi, esponente della settima generazione, ora alla guida dell'azienda e responsabile creativo. (riproduzione riservata)