Si scalda la partita per rilevare Depa Infrastructure, l’operatore greco che gestisce le reti di trasporto del gas ed è controllato attualmente dal governo ellenico, che ha avviato la privatizzazione totale dell’infrastruttura. I termini per presentare le offerte non vincolanti sono stati posticipati al 21 febbraio, dal 14 inizialmente previsto, facilitando l’allungamento della lista dei possibili pretendenti per asset il cui rendimento annuo (Wacc) è dell’8,5% più un 1,5% di premio.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, accanto a Italgas, Energean, Reganosa e fondi come Kkr e Blackstone (in tandem con Macquarie), potrebbe valutare il dossier anche Snam. Il gruppo guidato dal ceo Marco Alverà sembra un naturale candidato, data anche la presenza in Grecia tramite Desfa, e se dovesse partecipare è possibile che decida di farlo unendo le forze con altri player. In teoria non è per esempio esclusa un’alleanza con Enagas e Fluxys (entrambe partner in Desfa), anche se tra gli addetti ai lavori sta prendendo forma la suggestione di un asse con Italgas. Una soluzione del genere avrebbe senso industriale, soprattutto se venisse prevista la spartizione degli asset che oggi fanno capo a Depa Infrastructure. Oltre la distribuzione gas, interessante per Italgas, il pacchetto prevede diritti e obblighi di Depa a sviluppare, progettare e implementare progetti di infrastrutture di rete di distribuzione, compresi i progetti di gas compresso a Gnc o gas naturale liquefatto su piccola scala (gnl small scale). (riproduzione riservata)