Ant Group punta a raccogliere fino a 30 miliardi di dollari dalla doppia quotazione sui listini di Hong Kong e Shanghai. Se l’operazione dovesse andare in porto, l’ipo del ramo fintech del colosso e-commerce cinese Alibaba, che ne detiene una quota del 33%, supererebbe anche quella del compagnia petrolifera Aramco, che lo scorso gennaio, dopo l’esercizio dell’opzione greenshoe prevista nel programma di quotazione alla borsa di Riyad, aveva incassato 29,4 miliardi di dollari. E a questo punto Ant mira anche a fare meglio della stessa Alibaba. Con la quotazione a New York a settembre del 2014, il gruppo di Hangzhou fondato da Jack Ma aveva infatti raccolto 25 miliardi di euro.
I calcoli sul possibile risultato di Ant, scrive il settimanale economico-finanziario Caixin, si basano su una valutazione della società attorno ai 200 miliardi. La quotazione prevede il collocamento di un 10% delle azioni a Shanghai e un altro 5% a Hong Kong. Al momento però sono ancora in corso colloqui sia con le due piazze sia con le autorità di vigilanza.
Dopo aver raccolto 14 miliardi di dollari da investitori privati in un round di finanziamento nel 2018, Ant è una delle start-up di maggior valore del mondo.
Da allora diversi detentori di azioni di Ant, compresi i fondi gestiti da BlackRock, hanno visto aumentare il valore dei propri investimenti. Ant ha precisato che la quotazione permetterà all'azienda di "accelerare il proprio obiettivo di digitalizzazione del settore dei servizi in Cina", consentendole di investire ulteriormente in tecnologia e innovazione.
Secondo il presidente esecutivo Eric Jing, l'ipo di Ant contribuirà inoltre allo sviluppo dello Star Market di Shanghai e della Borsa di Hong Kong, attirando investitori provenienti da tutto il mondo verso le società quotate in tali listini. (riproduzione riservata)