Aumentano i crediti inesigibili nel contesto delle operazioni commerciali tra fornitori asiatici e aziende clienti sui mercati nazionali ed esteri. Nel difficile contesto economico e commerciale, le aziende dei principali mercati asiatici puntano il dito sui maggiori costi di gestione degli insoluti, cui si aggiungono i costi di accesso a finanziamenti esterni, a protezione della liquidità aziendale dalle sempre più frequenti perdite su crediti derivanti dai mancati incassi delle fatture commerciali sul mercato domestico ed all’export.
A peggiorare la situazione sono le fatture commerciali non saldate da oltre 90 giorni dalla scadenza originaria della fattura, che ben presto si trasformano in perdite su crediti nonostante i numerosi tentativi di recuperare il pagamento.
Chiaro indicatore della situazione di liquidità aziendale a rischio è il significativo aumento dei crediti incagliati che non è stato possibile più recuperare (+60% rispetto ai risultati del sondaggio 2021). È questa la principale preoccupazione riferita dalle aziende intervistate in sette mercati asiatici (Cina, Hong Kong, India, Indonesia, Singapore, Taiwan e Vietnam) e negli Emirati Arabi Uniti, nell’ultima edizione del “Barometro sui comportamenti di pagamento in Asia – giugno 2022” condotto da Atradius, tra i leader mondiali nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, fideiussioni e recupero crediti in Italia ed all’estero.
Da Taiwan arriva il segnale più allarmante, con un numero di crediti inesigibili quasi tre volte superiore a quello rilevato nel precedente sondaggio di Atradius, e ora pari all’8% del valore totale delle fatture B2B. Anche le aziende di Hong Kong e Singapore riferiscono pesanti contraccolpi derivanti dall’aumento dei crediti inesigibili, con una crescita media per entrambi i Paesi del 50%. Altro mercato colpito dal fenomeno è l’Indonesia, con crediti inesigibili in ascesa del 40%. In Vietnam, per la prima volta inserito tra i Paesi oggetto di analisi, le imprese locali hanno riportato una carenza di liquidità causata sia dai crediti inesigibili pari al 6% del valore totale delle fatture commerciali tra aziende.
Ulteriore preoccupazione per le aziende che operano nell’attuale difficile contesto economico e commerciale è la difficoltà a recuperare i profitti nel momento in cui subiscono forti ricadute dalla cancellazione dei crediti incagliati. Il sondaggio Atradius evidenzia che nel continente asiatico il 20% in più delle aziende rispetto all’anno precedente ha segnalato una maggiore disponibilità a concedere credito ai propri clienti. Questo segnale mostra che esistono condizioni di mercato molto competitive e che le aziende fanno fatica ad ottenere ricavi aggiuntivi che compenserebbero le perdite dovute ai crediti inesigibili. Dall’indagine emerge inoltre che la capacità di stare al passo con la domanda (33%) e la resilienza della stessa domanda (25%) sono ulteriore fonte di preoccupazione delle aziende fornitrici operanti sui principali mercati asiatici per i prossimi mesi.
Tuttavia, queste criticità hanno generato una maggior consapevolezza nella maggioranza delle aziende sull’importanza della gestione strategica del rischio di credito commerciale, con una società su due, tra quelle intervistate, che ha dichiarato di voler assicurare i crediti commerciali per mitigare l’impatto che il rischio di credito del cliente potrebbe avere sulla propria azienda.
"Data la continua incertezza del mercato, non ci aspettiamo una rapida ripresa del trend dei crediti inesigibili. Resta invece alta la preoccupazione delle aziende sui tempi di recupero delle fatture non pagate alla scadenza", Roeland Punt, Direttore Commerciale di Atradius per l’Asia. "I processi aziendali di gestione del credito saranno messi a dura prova e le aziende che dimostreranno un approccio più flessibile e olistico alla situazione si troveranno in una posizione migliore per navigare nelle difficili acque a cui potrebbero andare incontro". (riproduzione riservata)