Il più grande fondo americano vuole gestire i risparmi cinesi. Incurante degli screzi commerciali fra i governi dei due Paesi, BlackRock si prepara a rilevare la maggioranza di un asset manager cinese. Ieri, il ceo del fondo, Larry Fink, ha rivelato che le trattative con le autorità locali sono in fase avanzata.
Già a fine 2017 Pechino aveva aperto alla possibilità per società straniere di acquisire la maggioranza di società di gestione del risparmio cinesi (e di salire al 100% del capitale in tre anni). Da allora, però, vuoi per tensioni geopolitiche, vuoi per ostacoli burocratici, nessun colosso si è fatto avanti per sfruttare l’opportunità. Ora, secondo indiscrezioni, BlackRock sarebbe in trattativa per acquisire il 51% di CICC Fund Management, sussidiaria di China International Capital Corps (banca d’investimento a controllo pubblico). Ma colloqui sarebbero in corso anche con altre società cinesi.
Per Pechino, del resto, l’apertura ai fondi internazionali è diventata inevitabile. «I cinesi stanno cercando una maggiore partecipazione delle società globali nel loro spazio di gestione patrimoniale per via della montante crisi del sistema pensionistico», ha spiegato Fink. Un’opportunità che BlackRock non vuole lasciarsi sfuggire.
«L’Asia dovrebbe contribuire per il 50% alla crescita degli attivi nell’industria dell’asset management attesa nei prossimi cinque anni, in larga parte per merito della Cina, dove c’è una domanda crescente di soluzioni di investimento più diversificate e più a lungo termine», ha spiegato Fink nell’annuale lettera agli azionisti pubblicati ieri. Nel giro di due anni, secondo il ceo di BlackRock, la Cina sarà il secondo mercato per la gestione del risparmio dopo gli Usa.
Già oggi la regione Asia-Pacifico contribuisce per oltre il 7% (430 miliardi di dollari) ai 6 mila miliardi di asset che BlackRock ha in gestione. e per poco meno del 4% (678 milioni) ai 14,2 miliardi di fatturato realizzati dal fondo nel 2018. Nei prossimi anni, secondo Fink, queste percentuali sono destinate ad aumentare significativamente.
Al futuro aumento di ricavi e e marginalità dovrebbe contribuire in misura considerevole anche Aladdin, la piattaforma tecnologica di gestione del risparmio di proprietà di BlackRock che l’anno scorso ha generato introiti per 785 milioni di dollari. Del software si servono già 75 società di asset management che nel complesso gestiscono capitali per 20mila miliardi.
Ma per la piattaforma Fink ha piani davvero ambiziosi: «Sono fermamente convinto», scrive Fink nella lettera agli azionisti, «che una delle maggiori opportunità sia rendere Aladdin la lingua universale nella costruzione dei portafogli da parte di wealth manager, consulenti finanziari e investitori individuali».