Avete mai immaginato la vita degli abitanti dell'antica città romana di Pompei e come devono essersi sentiti quando il Vesuvio ha eruttato?

Una mostra all'Universal Creative Park di Pechino, intitolata "Gli ultimi giorni di Pompei", permette al pubblico di vivere gli ultimi momenti della città da una prospettiva in prima persona. La mostra, in corso da ieri fino al 31 agosto, è stata inaugurata congiuntamente dal China Dream Live Entertainment (CDE Live) e dal Madrid Artes Digitales (MAD).

L'evento non presenta solo i reperti archeologici scoperti in Italia, ma offre anche un'esperienza immersiva ai visitatori attraverso video e proiezioni. Indossando i visori di realtà virtuale, i visitatori possono viaggiare indietro nel tempo fino a quasi 1.900 anni fa, ritrovandosi a passeggiare in un antico cortile, a esplorare la villa di una famiglia romana e ad assistere a un combattimento di gladiatori in un anfiteatro gremito.

"Pompei rappresenta una delle principali tematiche della storia e la città è così ben conservata grazie al fatto che la cenere del vulcano l'ha ricoperta, catturando davvero quel momento", ha dichiarato Jelle de Jong, amministratore delegato di MAD.

De Jong ha anche riferito a Xinhua che, utilizzando la tecnologia moderna, stanno cercando di portare il pubblico "indietro ai vecchi tempi di Pompei, permettendogli di sperimentare com'era vivere lì".

Zhu Ranhua, amministratore delegato di CDE Live, che ha portato la mostra in Cina, ha sottolineato che spera che questa mostra ispiri le persone ad apprezzare la felicità che incontrano nella loro vita quotidiana.

La mostra è stata allestita in precedenza a Madrid, Vienna e Berlino, dove ha attirato complessivamente più di 500.000 visite.

Per la tappa cinese, Zhu e il suo team hanno apportato alcune modifiche per rendere la mostra più adatta al pubblico locale. Per esempio, hanno aggiunto l'esperienza del cortile nel tentativo di rivelare i dettagli della vita artistica del popolo romano di allora. Hanno anche presentato delle cartoline che possono essere timbrate dai visitatori per documentare le loro visite.

Alla domanda se la scena dell'eruzione del vulcano potrebbe spaventare i bambini, Zhu ha liquidato le preoccupazioni. "Una volta ho chiesto a una bambina di cinque anni se avesse paura e lei ha scosso la testa", ha affermato Zhu. "Vedono i disastri, ma vedono anche cose più belle alla mostra, come la fiorente cultura che ci meraviglia".

Miriam Huescar, curatrice della mostra, ha affermato che l'obiettivo finale dell'esposizione è quello di avvicinare le persone di tutto il mondo rivelando le radici culturali e le antiche fondamenta di molti popoli, e non solo di quello europeo. "La cultura è la chiave della comunicazione tra Oriente e Occidente", ha dichiarato la donna in un'intervista a Xinhua. "È uno strumento molto utile per conoscere altri popoli, per imparare a conoscere loro e i loro costumi, e quindi per capirli meglio".

Questa opinione è stata condivisa da Jelle de Jong, che ritiene di aver già imparato molto sulla cultura cinese durante la settimana di preparazione della mostra. Il 2025 segna il 50mo anniversario dell'instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Unione Europea. "Ho notato che gli scambi interculturali sono sempre più frequenti", ha dichiarato de Jong.

Grazie all'aumento di tali scambi, dovuto al miglioramento del tenore di vita delle persone e all'apertura della Cina, Zhu ha osservato che i cinesi sono sempre più interessati e accettano gli eventi culturali a tema occidentale.

In particolare, Zhu è anche testimone del fatto che la cultura cinese sta diventando sempre più popolare tra i giovani. "La nostra cultura tradizionale è altrettanto affascinante", ha dichiarato Zhu, aggiungendo che stanno progettando una mostra sulla cultura cinese da portare in Europa.(riproduzione riservata)