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Azienda Finanza

Debutto razzo a HK per le azioni della più grande farmacia del mondo

JD Health ha raccolto con la Ipo oltre 3,5 miliardi di dollari, ma non è l'unico fenomeno. da gennaio le quotazioni di Meituan (e-commerce) sono triplicate e quelle di Xiaomi (smartphone) sono cresciute del 150%. La Borsa di Hong Kong chiude un anno d'oro con una capitalizzazione di 5 triliardi di dollari e oltre 120 nuove quotazioni tra Ipo e secondarie


08/12/2020 17:11

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Lijun Xin, ceo di JD Health

Mentre JD Health, la più grande farmacia del mondo, naturamente online, fa segnare un debutto record (+56%) alla Borsa di Hong Kong, dove ha raccolto oltre 3,5 miliardi di dollari, i trader fanno i conti con quello che è stato l'anno d'oro per i titoli quotati nell'ex colonia britannica. 

Dal 2018, le quotazioni di societa' tecnologiche e di e-commerce cinesi tra cui Alibaba, Meituan e Xiaomi hanno certificato la città come il principale hub finanziario per l'high tech e quest'anno, queste societa' sono aumentate di valore, alla pari dei giganti tecnologici statunitensi. Le azioni della piattaforma per lo shopping Meituan sono triplicate da gennaio, mentre le azioni di Xiaomi, che fabbrica smartphone, hanno evidenziato un balzo del 150%.

Lo scorso luglio, il principale fornitore di indici della città ha introdotto l'Hang Seng Tech Index, che traccia 30 societa' tecnologiche quotate localmente, tra cui Alibaba e Tencent Holdings. Se l'indice fosse esistito per tutto il 2020, avrebbe registrato una crescita attorno al 69% da inizio anno ad oggi.

L'amministratore delegato di Jd Health, Lijun Xin, ha spiegato che la sua societa' ha preferito Hong Kong a New York per essere piu' vicina agli investitori che hanno a che fare con l'industria sanitaria della Cina. "Hong Kong ha anche un solido mercato dei capitali con una forte liquidita'", ha aggiunto Xin. La pandemia ha accelerato i piani di quotazione, secondo quanto riferito dal ceo, dal momento che la domanda di servizi sanitari ha portato a uno sviluppo piu' rapido dell'intero settore.

La societa', che intende investire i fondi ottenuti per espandere i suoi servizi, potrebbe arrivare a raccogliere 4 miliardi di dollari se le banche di sottoscrizione esercitassero la cosiddetta opzione green-shoe per acquistare azioni aggiuntive.

Parallelamente, Hong Kong ha anche ospitato una serie di Ipo piu' tradizionali quest'anno. Le azioni della societa' di gestione immobiliare China Resources Mixc Lifestyle Services inizieranno a essere negoziate mercoledi', dopo aver raccolto quasi 1,6 miliardi di dollari attraverso l'offerta pubblica iniziale. Il produttore cinese di detersivi Blue Moon Group Holdings sta vendendo 1,3 miliardi di azioni prima del debutto in Borsa il 16 dicembre.

Dall'inizio dell'anno, sono state oltre 120 le aziende che hanno raccolto circa 45 miliardi di dollari Usa attraverso le loro Ipo e quotazioni secondarie a Hong Kong, il risultato piu' alto dal 2010, quando la citta' aveva incassato quasi 68 miliardi di dollari dalle nuove quotazioni, secondo Dealogic.

Refinitiv ha contato oltre 130 le aziende che si sono quotate quest'anno, raccogliendo 47 miliardi di dollari con le loro Ipo e i listing secondari a Hong Kong, un record stabilito nonostante l' Ipo blockbuster di Ant Group, la divisione finanziaria di Alibaba, sia deragliata a novembre, docausapo lo stop imposto dalle autorità di regolazione del mercato.

Le aziende cinesi hanno dominato le classifiche e costituiscono la maggior parte degli oltre 5 triliardi di dollari di capitalizzazione della Borsa di Hong Kong.

Secondo Jie Lu, responsabile degli investimenti per la Cina presso Robeco, Hong Kong rimane un importante hub finanziario per le aziende cinesi per raccogliere capitali. Alcuni investitori erano preoccupati per lo status di Hong Kong come principale centro finanziario globale durante le recenti tensioni geopolitiche nella citta', ma Pechino non intende chiudere "questa importante finestra per gli investitori internazionali per accedere alla Cina".

La Borsa della citta' asiatica è diventata la destinazione principale sia per le societa' cinesi non quotate che per quelle gia' negoziate nelle Borse di New York, dopo che l'amministrazione Trump ha minacciato di introdurre un divieto di negoziazione delle azioni delle societa' cinesi i cui documenti di revisione non vengano controllati dai regolatori statunitensi. (riproduzione riservata)


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