Dongfeng cede un altro 1,1% di Stellantis e si prepara a incassare 665 milioni di euro. Il gruppo cinese ha annunciato l'avvio di una procedura per il collocamento privato di 35 milioni di azioni della casa nata dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot. Il prezzo è di circa 19 euro per azione, in linea con le attuali quotazioni della società.
L'offerta è rivolta a investitori istituzionali e porterà Dongfeng a scendere al 3,3% di Stellantis. La quota residua sarà soggetta a un lock-up di 90 giorni, ma in precedenza diversi analisti hanno ventilato l'ipotesi che il costruttore cinese possa uscire del tutto dal capitale di Stellantis. A settembre dell'anno scorso Dongfeng aveva già ceduto l'1,15% della sua partecipazione, allora con uno sconto del 2,6% rispetto ai corsi del titolo.
L'identità degli acquirenti non è mai stata rivelata, ma l'accordo di fusione fra Fca e Psa prevede che Peugeot Invest possa salire dal 7,2 fino all'8,7% del capitale comprando azioni proprio da Dongfeng (o Bpifrance) e quindi tutti gli occhi erano puntati sulla holding della famiglia francese. I Peugeot non hanno però sinora modificato le comunicazioni relative alla loro partecipazione in Stellantis e quindi non è dato sapere se a settembre abbiano già approfittato dell'occasione oppure se intendano farlo adesso.
Accanto a quelle finanziarie, intanto, Stellantis deve affrontare diverse questioni industriali. Negli ultimi giorni il ceo Carlos Tavares ha fatto visita ai due stabilimenti di Termoli e Pratola Serra, entrambi destinati a una riconversione dal diesel all'elettrico. In particolare, in Molise dovrebbe nascere la gigafactory italiana di Stellantis, ma l'investimento appare sempre più in bilico per via delle divergenze fra governo e vertici dell'azienda. Tavares ha in particolare avvertito che i costi della produzione in Italia sono troppo alti, specie a causa dell'energia, e che saranno necessari incentivi pubblici per accompagnare la transizione elettrica ed evitare impatti occupazionali.
Probabilmente questi ed altri temi saranno stati oggetto dell'incontro della scorsa settimana tra il presidente di Stellantis, John Elkann, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Va infatti ricordato che lo statuto del costruttore assegna al numero uno di Exor alcuni poteri speciali, fra cui spicca in particolare le relazioni istituzionali, incluse rapporti con i principali stakeholder governativi, soprattutto in questioni di rilevanza strategica. (riproduzione riservata)