Continua a prendere sempre più forma il progetto di quotazione di Ferretti. Secondo indiscrezioni raccolte da MF-Milano Finanza, il gruppo degli yacht che sta lavorando al progetto di quotazione sulla borsa di Hong Kong, potrebbe approdare sul listino addirittura tra il secondo e il terzo trimestre dell'anno, attraverso un'ipo con cui la società guidata dal ceo Alberto Galassi punterebbe a raccogliere circa 471 milioni di dollari che serviranno a sviluppare nuovi modelli e lavorare sui fornitori.
Per adesso comunque i condizionali sembrano doverosi, anche alla luce dell'ancora vivo ricordo della decisione di dover ritirare all'ultimo la quotazione a Milano nel 2019, proprio a causa di valutazioni ritenute da Galassi eccessivamente basse. Va ricordato infatti che la quotazione a Milano di Ferretti era stata annullata all'ultimo minuto perché advisor e investitori chiedevano che il collocamento avvenisse a un prezzo molto più basso rispetto alla forchetta proposta inizialmente e compresa fra 2,5 e 3,7 euro per azione, ovvero uguale a un equity value pre-aumento di capitale compreso tra 627 e 928 milioni di euro, che sarebbe corrisposto a una capitalizzazione post aumento di capitale compresa tra 727 milioni e 1,076 miliardi.
Invece, per venire incontro alle richieste del mercato, il prezzo di collocamento era stato portato entro una forchetta compresa tra 2 e 2,5 euro per azione, un livello ritenuto troppo poco premiante da Galassi. Nella primavera 2019 circolavano per Ferretti valutazioni pre-money attorno ai 750 milioni di euro sulla base di un multiplo pari a 14 volte l'ebitda 2018 (che era stato di poco meno di 53 milioni a fronte di 609 milioni di ricavi).
Già a fine dello scorso anno si erano inseguite alcune voci sulla quotazione (il prospetto è stato poi depositato il 24 dicembre), quando Bloomberg aveva sottolineato l'intenzione dell'azionista di maggioranza Weichai (86%) di avviare il processo, anche se l'agenzia parlava di un obiettivo di raccolta più intorno ai 100 milioni di dollari. È però evidente come uno degli aspetti importanti sarà ovviamente comprendere come il gruppo della nautica d'alta gamma arriverà a una piazza come quella di Hong Kong, ben abituata al lusso grazie anche all'italiana Prada.
Le ambizioni di spuntare una valutazione superiore a quella a cui si poteva ambire nel 2019 sembrerebbero avere fondamento, anche guardando a un portafoglio ordini che alla fine dello scorso settembre ha raggiunto i 984 milioni di euro (a metà anno erano 493 milioni), a fronte di ricavi arrivati a 669 milioni, un ebitda di 83,3 milioni e un utile di 34 milioni. Nel 2019, invece, il gruppo Ferretti aveva chiuso l'anno con 649,3 milioni di euro di ricavi consolidati e un ebitda rettificato di 62,2 milioni.
Lo scorso dicembre Galassi aveva annunciato la realizzazione di un cantiere nautico a Taranto, su un’area di 220.000 metri quadri, 65.500 dei quali al coperto. (riproduzione riservata)