Mentre in Italia imperversa lo scontro tra gli azionisti in vista dell'assemblea del 29 aprile che definirà il nuovo vertice, Generali ha chiuso un'importante operazione internazionale in India.
La compagnia guidata da Philippe Donnet sarà il primo player internazionale a raggiungere nel Paese la quota di maggioranza sia di una compagnia Vita sia di una Danni, aumentando la presa sulle proprie joint venture in India strette con il gruppo Future Group e avviate fina dagli anni 2000. Per quanto riguarda il Danni, Generali ha acquisito da Future Enterprises Limited il 25% delle azioni di Future Generali India Insurance (FGII) per un corrispettivo di circa 145 milioni.
In seguito al closing, Generali deterrà una partecipazione pari a circa il 74% in FGII, che è tra le compagnie assicurative danni in maggiore crescita nel mercato: a marzo 2021 (fine anno fiscale per le società assicurative indiane), registrava in particolare una raccolta premi pari a circa 450 milioni.
Nel segmento Vita, il gruppo ha firmato poi un accordo per l’acquisizione dell'intera partecipazione (circa il 16%) detenuta da Industrial Investment Trust Limited (IITL) in Future Generali India Life (FGIL) per un corrispettivo di circa 26 milioni. Società che a marzo scorso registrava circa 150 milioni di premi lordi.
Generali sottoscriverà un aumento di capitale riservato avente ad oggetto azioni di FGIL (per un ammontare di circa 21 milioni). In seguito al perfezionamento della transazione e al completamento dell’aumento di capitale riservato, Generali deterrà così una partecipazione di circa il 68% in FGIL, che potrebbe salire al 71% entro la fine del 2022 a seguito di ulteriori aumenti di capitale riservato.
Le operazioni sono pienamente in linea con la strategia “Lifetime Partner 24: Driving Growth” volta a rafforzare la posizione di Generali nei mercati a elevata crescita e confermano l'impegno del Gruppo a realizzare una crescita profittevole creando valore per i clienti, coerentemente con l'ambizione di Generali di essere Partner di Vita, hanno spiegato dalla compagnia sottolineando che il gruppo è il primo player, tra gli assicuratori internazionali, ad avere acquisito una partecipazione di maggioranza in entrambe le proprie joint venture assicurative indiane dopo l'entrata in vigore del nuovo limite alla partecipazione azionaria di aziende straniere, salito al 74%.
L'India è uno dei mercati assicurativi in più rapido sviluppo al mondo, con un tasso di crescita nominale dei premi prevista superiore al 10% nel periodo 2022-2030. Attrattiva anche la crescita del pil reale, con l'8% atteso nel periodo 2021-2022, tra le più alte dei Paesi del sud-est asiatico. La scommessa è l'aumento dei bassi livelli di penetrazione assicurativa, con i premi lordi che nel 2020 rappresentavano solo il 4,2% del Pil indiano mentre il reddito disponibile e dei consumi privati è previsti in crescita di circa il 7% nei prossimi 5 anni.
A seguito del completamento di tutte le componenti dell'operazione, l'impatto totale stimato sul Regulatory Solvency Ratio del Gruppo sarà di una riduzione di 4 punti percentuali nel 2022. Nei giorni scorsi, sull'operazione, era già arrivato semaforo verde dell'antitrust indiano e ora si attende il via libera della altre autorità coinvolte. (Riproduzione riservata)