Il governo cinese sta studiando come fornire un'ancora di salvataggio a China Vanke, ennesimo colosso immobiliare in crisi. Allo studio ci sarebbe un piano di finanziamenti da 6,8 miliardi di dollari per aiutare l'azienda a ripagare i debiti.
Secondo quanto appreso da Bloomberg, che cita persone informate dei fatti, i regolatori stanzieranno 20 miliardi di yuan di obbligazioni governative locali finalizzati all'acquisto di proprietà e terreni invenduti da China Vanke. I fondi consentirebbero al costruttore con sede a Shenzhen di ripagare il debito contratto nel settore pubblico e nel privato in scadenza quest'anno.
In base al piano, a China Vanke e alle sue sussidiarie sarà poi concesso l'accesso ad altre fonti di finanziamento, tra cui nuove vendite obbligazionarie e prestiti bancari. Da parte sua, l'azienda ha riferito a Bloomberg che «farà tutto il possibile per soddisfare i suoi obblighi di risanamento del debito quest'anno» e continuerà a raccogliere fondi tramite vendite di case, cessioni di asset, uscita da attività non strategiche e ricerca di nuovi finanziamenti.
Attualmente, China Vanke ha 36 miliardi di yuan (quasi 5 miliardi di dollari) di debito in essere nel settore pubblico in scadenza quest'anno e ha rimborsato 3 miliardi di yuan a gennaio. Secondo i dati pubblicati alla fine di settembre, a questi si sommano prestiti bancari a breve termine e prestiti da istituzioni finanziarie per un valore di 91 miliardi di yuan (12,5 miliardi di dollari).
Alla fine dello scorso gennaio il tribunale di Hong Kong aveva decretato il fallimento e la messa in liquidazione del maggior gruppo immobilire cinese, Evergrande, gravato da circa 300 miliardi di dollari di debiti. Alla luce delle notizie che riguardano Vanke, sarà difficle spiegare a creditori, investitori, tra cui molti esteri, e soprattutto ai cittadini che hanno contratto mutui per acquistare case mai consegnate, la differenza di trattamento. (riproduzione riservata)