Dopo la fallita offerta per acquisire la borsa di Londra, Hong Kong Stock Exchange non rinuncia all'idea di shopping all'estero. "Puntiamo ancora a espandere la nostra impronta internazionale", ha spiegato l'amministratore delegato Charles Li nella conference call sui conti 2019, "Quando ci sarà la giusta opportunità la coglieremo".
Nei mesi scorsi si era anche parlato di un interessamento della borsa dell'hub finanziario orientale per Piazza Affari. Come riferito da MF-Milano Finanza a metà dicembre, sfumata Londra Hong Kong ha rivolto l’attenzione al listino di Madrid, ma nel frattempo su questo è giunta l’opa amichevole di Six, la borsa di Zurigo, con un tal premio da rendere impraticabile a oggi un rilancio da parte di altri soggetti interessati.
Con la Brexit, i cui contorni sono di nuovo poco chiari in attesa che si raggiunga un accordo tra Londra e Bruxelles, è riemerso anche il tema della solitudine di Borsa spa controllata da London Stock Exchange e sulla quale si registra l'interesse di Euronext. Lse potrebbe essere costretto a cedere Borsa spa nell’ambito delle trattative per la Brexit. Infatti i soci del London Stock Exchange hanno dato il via libera al board per acquisire Refinitiv, grande banca dati in mano a Blackstone e a Thomson Reuters.
Questo potrebbe creare sovrapposizioni di attività e di conseguenza in ambito di trattative per la Brexit. Lse potrebbe ricevere da Bruxelles il principio di equivalenza della borsa inglese con i listini dell’Unione europea a patto di cedere alcuni asset europei. Per i cinesi allora un «plug in Hong Kong-Italia-Ue» ha senso strategico per poter veicolare gli investimenti e la liquidità del Paese anche sulle aziende quotate e non. Condizione però è che Londra decisa di vendere.
Tornando ai conti 2019, Hkse ha chiuso l'anno con un utile di 1,2 miliardi di dollari, in aumento dell'1% e con fatturato in crescita del 3% a 2 miliardi. Ancora una volta Hong Kong, nonostate i tumulti esplosi contro la legge sull'estratzione, svetta inoltre per numero di ipo tra le quali spiccano quella del gigante dell'e-commerce Alibaba (raccogliendo quasi 13 miliardi, e della multinazionale della birra Budwiser. (riproduzione riservata)