La banca centrale della Cina ha tagliato i tassi di riferimento sui prestiti (Loan Prime Rate, Lpr) per il secondo mese consecutivo, dopo aver abbassato il tasso sui prestiti a medio termine (Medium Term Lending Facility, Mlf) all'inizio di questa settimana, nel tentativo di sostenere un'economia in rallentamento che deve far fronte a una nuova ondata di casi di coronavirus e a una serie di repressioni regolamentari.
La People's Bank of China ha ridotto il tasso Lpr a un anno al 3,70%, 10 punti base in meno rispetto al livello del 3,80% del mese scorso. Il tasso Lpr a cinque anni è stato abbassato al 4,60%, dal 4,65%. È la prima volta in 21 mesi che la Cina ha tagliato i due tassi nello stesso mese.
La mossa era ampiamente attesa da analisti e trader dopo che la banca centrale lunedì ha abbassato i tassi Mlf a un anno di 10 punti base al 2,85%.
"La Cina è passata dalle parole ai fatti e la politica monetaria di Pechino ha, a nostro avviso, ancora margini di allentamento nella prima metà di quest'anno e secondo quanto scrive Bloomberg, le autorità cinesi starebbero lavorando su alcune misure volte ad allentare i problemi di liquidità delle società immobiliari", affermano gli strategist di Mps Capital Services.
Il ciclo di allentamento monetario cinese "è ora in pieno svolgimento e la banca centrale dovrebbe ridurre il tasso di prestito Lpr a un anno di altri 20 punti base nel 1° semestre", afferma Sheana Yue, economista di Capital Economics.
La banca centrale basa i suoi tassi di prestito di riferimento ogni mese sulle quotazioni dei principali istituti di credito cinesi. A loro volta, le banche valutano i nuovi prestiti utilizzando i tassi di prestito Lpr come riferimento. Da quando il nuovo benchmark è stato introdotto nel 2019, le banche cinesi hanno gradualmente sostituito i prestiti esistenti con nuovi basati sui nuovi tassi di prestito.
La mossa di oggi è stata il secondo taglio della banca centrale cinese ai tassi di prestito Lpr in due mesi. A dicembre, la banca centrale aveva tagliato l'Lpr a un anno dopo che i leader del Paese si erano impegnati a dare la priorità alla stabilità.
La Cina ha pubblicato una serie di dati economici che hanno mostrato un rallentamento della crescita negli ultimi mesi dell'anno, poiché i consumi interni sono stati colpiti da nuovi focolai di Covid-19 e le turbolenze nel settore immobiliare del Paese hanno pesato sul sentiment. (riproduzione riservata)