Calano per il scondo mese consecutivo i profitti delle aziende industriali cinesi. A dicembre sono diminuiti dell'1,9% rispetto a un anno prima a 680,8 miliardi di yuan (100,9 miliardi di dollari), appesantiti dai prezzi deboli registrati in uscita dalle fabbriche e una domanda altrettanto debole, Il dato va oltre il calo dell'1,8% registrato a novembre 2018, che rappresentava la prima contrazione dei profitti in quasi tre anni. I dati sui settori chimico, del carbone e dei metalli non ferrosi sono tutti rallentati significativamente a dicembre.
Per l'intero anno, i profitti sono aumentati del 10,3% a 6.640 miliardi di yuan nel 2018, la metà rispetto al ritmo del 2017 (21%). I settori a monte come l'estrazione petrolifera, il carbone e l'estrazione di metalli, che hanno registrato la maggior parte dei profitti l'anno scorso, sono soggetti ora rallentare il passo, mettendo sotto pressione la redditività.
Un sondaggio dell'indice Small and Medium Enterprises Development fatto questo mese ha mostrato che l'attività di 2.500 piccole e medie imprese cinesi ha continuato a contrarsi nel quarto trimestre dello scorso anno, nonostante una serie di politiche di governo favorevoli. L'indice di sviluppo delle Pmi si è infatti attestato a quota 93 lo scorso trimestre, al di sotto del livello 100 che separa la crescita dalla contrazione. Moody's ha affermato in un recente rapporto che le ultime misure del governo cinese per sostenere i finanziamenti per le imprese private sarebbero limitate negli effetti, in quanto il credito sarebbe convogliato per lo più verso le forti imprese private.
Si fanno sentire gli effetti della guerra commericale con gli Stati Uniti. I dati sono stati diffusi alla pre-vigilia della missione del vicepremier Liu He a Washington per i negoziati sul fronte dei dazi. L'attesa è alta. Usa e Cina si sono date tempo fino al primo marzo per trovare un accordo. Non è però detto che gli incontri di questa settimana saranno risolutivi. Pechino potrebbe essere riluttante a giocare da subito le carte per chiudere la partita. Anche fare concessioni insufficienti alla controparte potrebbe comunque minare il percorso delle trattative.
Le borse cinesi intanto, in scia ai dati poco esaltanti dei profitti industriali, hanno iniziato la settimana in territorio negativo. Shanghai ha perso lo 0,18% a 2.596 punti, dopo quattro sedute consecutive di rialzi. Scivola anche Shenzhen, con il Composite che lascia sul terreno lo 0,38%.