MENU
Azienda Finanza

Pmi manifatturiero e servizi in ulteriore contrazione a novembre

In Cina il Pmi manifatturiero è sceso a 48 punti a novembre, rispetto ai 49,2 di ottobre, ha puntualizzato l'Ufficio nazionale di statistica. Il sottoindice che misura l'attività dei servizi è sceso ulteriormente a 45,1 punti da 47


30/11/2022 16:49

di Mauro Romano - Class Editori

Cina

I Pmi cinesi che misurano l'attività delle fabbriche, del comparto costruzioni e dei servizi hanno subito un'ulteriore contrazione nel mese di novembre, a causa delle rigide restrizioni imposte dal Governo per contrastare il Covid, che hanno ridotto la produzione, insieme all'aggravarsi del crollo immobiliare e al rallentamento della domanda globale.

Nel dettaglio il Pmi manifatturiero è sceso a 48 punti a novembre, rispetto ai 49,2 di ottobre, ha puntualizzato l'Ufficio nazionale di statistica. La lettura è inferiore ai 48,9 punti previsti dagli economisti intervistati dal Wall Street Journal ed è sui minimi da aprile, quando Shanghai, il centro finanziario e manifatturiero della Cina, era in lockdown.

Il sottoindice che misura la produzione industriale è poi sceso a 47,8 punti dai 49,6 di ottobre. Il sottoindice sui nuovi ordini totali è calato a 46,4 punti dai 48,1 di ottobre. I nuovi ordini destinati all'export sono infine scesi a 46,7 punti da 47,6.

Il Pmi non manifatturiero ufficiale della Cina, che comprende l'attività dei servizi e delle costruzioni, è inoltre calato a 46,7 punti a novembre dai 48,7 di ottobre, trascinato dal crollo del settore dei servizi e dal rallentamento della crescita delle costruzioni.

Il sottoindice che misura l'attività dei servizi è sceso ulteriormente a 45,1 punti da 47, a causa dei frequenti focolai di Covid-19 nel mese di novembre. Infine il sottoindice che misura le costruzioni è sceso a 55,4 da 58,2 punti.

"Quello che è importante per i mercati, le famiglie e le aziende è che ora si può vedere una fine della politica zero Covid e un miglioramento dell'economia", commentano gli esperti di Danske Bank. Gli analisti non si aspettano "una piena riapertura fino alla stagione calda e fino a quando gli anziani non saranno tutti vaccinati, ma la convinzione che la Cina lascerà la politica zero Covid e spiani la strada a un rimbalzo" dell'economia "nel secondo semestre 2023 è aumentata". (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi