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Azienda Infrastruttura

Dalla Banca Europea (Bei) 100 milioni per lo sviluppo del Pireo

Al momento Cosco ha a disposizione circa un 40% dei 612 milioni di euro cui ammontano complessivamente gli investimenti in Grecia per l'espansione del porto. Oltra al contributo Bei, ulteriore sostegno dovrebbe arrivare da soggetti della Repubblica popolare, come Bank of China e la Icbc che di recente hanno annunciato l'apertura di filiani nel Paese ellenico.


11/11/2019 16:08

di Mauro Romano - Class Editori

pisa
Le banchine del porto del Pireo

Dall'Europa arrivano risorse fresche per l'attuazione del piano di sviluppo del porto del Pireo. La Banca europea per gli investimenti ha infatti approvato un prestito da 100 milioni di euro a favore di Cosco. Fondi che andranno a finanziare il masterplan per l'infrastruttura, gestita dal 2016 dal colosso cinese.

Al momento Cosco ha a disposizione circa un 40% dei 612 milioni di euro cui ammontano complessivamente gli investimenti in Grecia per l'espansione del porto. Oltra al contributo Bei, ulteriore sostegno dovrebbe arrivare da soggetti della Repubblica popolare, come Bank of China e la Icbc che di recente hanno annunciato l'apertura di filiani nel Paese ellenico.

Il progetto di Cosco è quello di trasformale lo s scalo greco nel primo porto commerciale europeo. Allo acopo negli accordi con Atene sono previsti investimenti obbligatori per 300 milioni entro il 2022, realizzati i quali il gruppo del Dragone potrà acquistare un'ulteriore quota del 16% nel capitale del Pireo. Il master plan ha però trovato nel tempo l'opposizione delle comunità e della politica locale, con conseguenti ritardi.

passaggio della maggioranza dello scalo greco a Cosco, nell’agosto del 2016, fu uno dei più importanti accordi nell’ambito del processo di privatizzazioni lanciate dal governo di Atene, un’intesa dalla forte valenza politica. Gli ultimi dati di bilancio diffusi dall’Authority del Pireo a metà febbraio, indicano profitti in crescita per 42,3 milioni di euro, raddoppiati rispetto al 2017. Il fatturato ha registrato un aumento del 19% a 132,9 milioni, trainato dal traffico container, che ha portato un valore aggiunto di 5,1 milioni di euro. Alla fine dello scorso anno il Pireo si è piazzato al secondo posto nel Mediterraneo, dietro Valencia, secondo la classifica dei primi 100 porti globali stilata da Lloyd’s.

Da qualche anno il trasporto via mare è nelle mani di tre importanti players. La prima in classifica è  la danese Maersk, con il 17,9% di quota di mercato, apripista nella costruzione delle grandi portacontainer. La sua prima nave con una capacità di 18.000 teu aveva inaugurato qualche anno fa la rotta Shanghai - Rotterdam e ritorno per un totale di quarantamila chilometri utilizzando biofuel in previsione delle regole IMO sull’ambiente che andranno in vigore del gennaio del 2020.

In seconda posizione c'è MSC, compagnia italiana con sede a Ginevra che aveva messo in mare le prime due portacontainer di 23.000 teu e ha in programma di costruirne altre nove .

Infine Cosco, terza compagnia di navigazione a livello mondiale, rafforzatasi dopo aver incorporato per fusione China Shipping e aver acquisito il gigante di Hong Kong Orient Overseas International Limited ( OOIL) che controlla la flotta OOCL. Oggi Cosco opera con 120 navi  e copre 1500 porti in 160 paesi soprattutto nelle rotte tra Asia ed Europa. (riproduzione riservata)



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