Si aprono nuove opportunità in Romania per i costruttori italiani. L’ultima riguarda la costruzione dei 123 chilometri dell’autostrada Sibiu-Pitesti, suddivisa in cinque lotti. Conclusa la gara d’appalto per il quinto lotto, aggiudicata da Astaldi (la firma è attesa a fine mese), è partita quella per il quarto lotto, che collegherà il Comune di Tigveni a quello di Curtea de Arges.
Tra gli ammessi alla fase finale spiccano tre italiani, ovvero Pizzarotti e il consorzio composto da Rizzani de Eccher e Tirrena Scavi (insieme con i turchi di Ozgun Insaat), che dovranno ora vedersela con colossi del calibro di China Railway e gli austriaci di Strabag. Nelle prossime settimane, il Cnair, la Società di gestione delle infrastrutture stradali nazionali in Romania, analizzerà le offerte economiche e i dettagli tecnici per poi assegnare l’appalto.
Il valore stimato del contratto è di 420 milioni di euro (Iva esclusa) e la durata del progetto è di 60 mesi, di cui 16 mesi per il periodo di progettazione e 44 mesi per l’esecuzione dei lavori, mentre il periodo di garanzia dell’opera è stimato in 5 anni ma può essere aumentato dagli offerenti fino a un massimo di 10. La lunghezza della sezione 4 sarà di 9,86 chilometri, di cui 1,35 chilometri sono collegati Tunnel della Momiaia.
Se Rizzani o Pizzarotti dovessero aggiudicarsi questo appalto, la presenza italiana nelle maggiori opere in Romania continuerebbe a espandersi. Uno dei più grandi progetti nel Paese porta infatti la firma del tandem Fincantieri-Astaldi, incaricati di costruire il ponte sul Danubio, a 8 chilometri dalla città di Braila, che sarà il ponte sospeso più grande al mondo attualmente in via di realizzazione.
Con una lunghezza complessiva di 1.975 metri e una campata centrale di 1.120 metri (la terza più grande d’Europa), questo ponte rappresenta un’opera altamente strategica per il Paese, cofinanziata dall’Unione europea.
La Romania, una volta considerata la Tigre d'Europa, per il livello di crescita dell'economia, con oltre 20 milioni di abitanti è il settimo paese più popoloso d'Europa e rappresenta un passaggio chiave lungo la Via della Seta, cerniere tra l'Europa comunitaria e i paesi dell'Asia centrale e, quindi, la Cina. La disponibilità di manodopera a costi sensibilmente inferiori a quelli dei paesi europei più industrializzati, vantaggi fiscali e disponibilità di ampie zone per gli insediamenti industriali ne hanno fatto una meta privilegiata per gli investimenti esteri.
Nel 2015 è stato il primo paese europeo a sottoscrivere un accordo di cooperazione con la Cina riferito ai progetti della Belt&Road Initiative, inoltre grazie a una serie di accordi bilaterali è in vigore il libero scambio delle merci con una serie di mercati strategici fra cui Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Russia, Bielorussia, Giappone e kazakistan.
Dal punto di vista logistico, la sua impportanza è determinata dal fatto che il paese è attraversato dal corridoio pan-europeo numero 4 che connette i paesi dell'Europa occidentale e centrale fra cui Ungheria, Slovacchia, Austria, Repubblica Ceca, Germania con il sud, Bulgaria, Turchia e Grecia.Dalla Romania passa anche il corridoio ferroviario paneuropeo numero 9 che collegail Sud Europa, in particolare Grecia e Bulgaria, con il nord Ucraina, Russia, Finlandia, Bielorussia.
Infine, attraverso il Danubio, la Romania ha una via d'acqua aperta con 13 importanti paesi Europei e una alla regione transcaucasica, grazie ai porti sul Mar Nero.