È stato firmato ieri ad Algeri un contratto del valore di 445 milioni di dollari statunitensi tra la società statale Sonatrach, il principale gruppo petrolifero dell'Algeria e del continente africano, e la China Harbor Engineering Company (CHEC) che prevede la costruzione di impianti portuali nell’Algeria orientale.
CHEC fornirà il progetto e realizzerà la costruzione di un terminal per il gas liquefatto oltre alle infrastrutture marine e portuali per allargare il terminal petrolifero nella provincia di Skikda, 400 km a est di Algeri.
Il progetto, che dovrebbe essere realizzato nel giro di 28 mesi, dovrebbe permettere un aumento nella produzione di gas naturale liquefatto di 220 mila metri cubi al giorno e il carico di cisterne di metano a grande capacità, tra le 50 e le 250 mila tonnellate.
Nel 2017 il gruppo algerino, che è anche la principale impresa del paese con oltre 120 mila dipendenti, ha prodotto 135 miliardi di metri cubi di gas, con una crescita del 5%, un risultato importante per un'azienda che negli ultimi anni ha sofferto molto per la debolezza dei prezzi del petrolio. Con le sue entrate ed esportazioni Sonatrach mantiene metà del bilancio dello Stato.
La costruzione del nuovo terminal per il gas liquefatto e i lavori di espansione del terminal petrolifero di Skikda permetteranno a Sonatrach di aumentare la produzione destinata ai mercati internazionali, secondo Abdelmoumen Ould Kaddour, ceo di Sonatrach da marzo 2017, quando è arrivato inaspettatamente al vertice della compagnia. 67 anni, Kaddour è un ingegfnere franco-algerino, diplomato negli Stati Uniti al Mit, che è stato a lungo al vertice della Brown & Root Condor, controllata dall'americana Halliburton.
Kaddour ha varato un grande piano di investimenti con orizzonte 2030, basato su una forte implementazione della produzione di petrolio, oltre 2 milioni di tonnellate anno, e di gas, ma anche per laproduzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare da fotovoltaico. Uno dei maggiori progetti del governo in questo campo è Atlas 1 per la realizzaione di 3 centrali fotovoltaiche con una capacità complessiva di 4,5 GW.
Con oltre 8 miliardi di scambi, l'Italia, dopo la Francia e prima della Germania, è uno dei principali partner commerciali dell'Algeria, da cui dipende fortemente per le importazioni di gas, per oltre 3 miliardi di euro nei primi 10 mesi dell'anno scorso, in leggera crescita rispetto al 2017, e di petrolio greggio e raffinato che sono cresciute a poco meno di 1,4 miliardi di euro, il 70% in più del 2017. La bilancia commerciale con l'Algeria è pesantemente negativa, 763 milioni nel 2018 (10 mesi) e oltre un miliardo di euro nell'intero 2017.