Nella Motor Valley emiliana l’accelerazione verso le vetture elettriche, anche le supercar, è evidente e le grandi firme storiche stanno mettendo in campo investimenti milionari, investimenti visibili.
Quel che ancora non è “visibile” è il maxi investimento cino-americano lanciato nei primi mesi del 2020 dalla cordata Silk Faw, dopo annunci in grande stile e risposte più che concrete dal governo regionale e locale (Reggio Emilia) anche con significativi finanziamenti per sostenere l’investimento: una gigafactory da 1,3 miliardi di euro con migliaia di addetti e strutture futuribili è sempre ferma al palo.
Il 5 agosto scorso avrebbe dovuto esserci il rogito per l'acquisto del terreno su cui sorgerà l'impianto davanti a Regione Emilia Romagna (che ha già investito risorse nel progetto) e Comune di Reggio Emilia, ma la scadenza è saltata all'ultimo momento. Niente rogito, almeno formalmente, causa problemi nei trasferimenti monetari dovuti alla crescente tensione tra USA e Cina, che non esisteva nei termini attuali quando venne lanciato il progetto.
Ufficialmente da Silk Ev Sports Car Company avevano fatto sapere che «l’iter documentale che porterà all’acquisizione del terreno di Gavassa è stato completato come da accordi. Tuttavia, a causa della situazione geopolitica determinatasi negli ultimi giorni fra Usa e Cina, vi è stato un rallentamento inevitabile nelle procedure di transfer monetari. Per questa ragione la finalizzazione dell’acquisto stesso si completerà nei prossimi giorni. Ma è tutto in ordine, finalmente".
Ora sembra esserci una nuova scadenza a fine novembre ma, rinvio dopo rinvio, il sentiment nella migliore delle ipotesi è di “prudente attesa di fatti concreti”. Così si stanno muovendo Comune di Reggio Emilia e Regione Emilia Romagna che sono stati tra i sostenitori della prima ora.
Jonathan Krane, presidente della joint venture sino americana Silk Ev Sports Car Company, ufficialmente non ha più dato segnali e altrettanto si può dire dei soci cinesi (Faw). Dopo il classico: "Il progetto andrà avanti. Confermiamo con fermezza l’impegno a costruire in Italia un campus per la progettazione, lo sviluppo e la produzione dei veicoli di lusso della serie S della gamma Hongqi” è calato il silenzio ma parlano i proprietari dell’area che di concreto, lo confermano, non hanno visto nulla.
Un problema sembra esserci nella risposta ufficiale alle autorità della Motor Valley: nella nota di Silk Sports Car Company, la nuova denominazione della compagine, si legge: "in Italia" e non specificatamente a Reggio Emilia". L’hypercar S9 rimane l’obiettivo ma ci dovrebbero essere altri modelli della Serie S di Hongqi.
Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi è perplesso: "Al momento la priorità è che l’azienda paghi i dipendenti fino all’ultimo euro, ora c’è almeno il contratto di solidarietà e poi i fornitori fino all’ultimo centesimo». Tra questi c'è la ben nota Dallara di Varano Melegari che ha lavorato al primo prototipo disegnato da Walter De Silva, anch'egli sparito dai radar come altri top manager con curriculum eccellenti.
«Poi si potrà ricominciare a discutere, ma a quel punto non basterà più la data del rogito del terreno e nemmeno il rogito stesso. Noi vogliamo la credibilità di questo progetto e, se non sarà dimostrata, ne prenderemo atto e la città andrà avanti lo stesso». (riproduzione riservata)