Il mercato globale dell’auto nei prossimi anni non crescerà, ma per chi punta sulla Cina lo scenario è diverso. È questa la vision del gruppo IMA di Bologna, guidato e conyrollato da Alberto Vacchi, che dopo aver acquisito in luglio da Charme Capital Partners SGR della la famiglia Montezemolo il controllo della toscana Atop conta di entrare da protagonista nel trend positivo che secondo gli analisti caratterizzerà la domanda di auto elettriche.
La Cina infatti rappresenta attualmente il mercato più attivo con1,25 milioni di auto elettriche vendute nel 2018 e un tasso di crescita annua a doppia cigra, nonostante il rallentamento degli ultimi mesi, dovuto alla sospensione di alcuni incentivi agli acquisti, che tuttavia non dovrebbe compromettere il raggiungimento del target 2019 a 1,6 milioni di unità.
Alberto Vacchi, a cui va principalmente il merito della forte espansione di Ima negli ultimi anni, guarda con molta attenzione allo sviluppo della e-mobility nei nuovi mercati emergenti dell'Oriente, e in particolare in Cina e in India, due paesi dove Ima è attiva da anni con importanti strutture produttive e commerciali che le garantiscono un'entrature privilegiata verso i grandi clienti del mondo reatail. Ima infatti produce macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, caffè, te, altri prodotti alimentari e, più recentemente con la controllata Gima TT, anche tabacco.
Nel 2018 l'Asia, Cina compresa, ha assorbito il 25% del fatturato del gruppo, contro il 16% degli Stati Uniti e il 30% dell'Europa, ma in prospettiva saranno i mercati dell'Asia quelli coni maggiori tassi di sviluppo, in particolare la Cina per la E-mobility.Quello che si apre è un business grandi numeri visto che per ogni auto elettrica prodotta il numero di motori elettrici installati per la sola trazione può variare da 1 a 4.
Le principali varianti di motori elettrici attualmente in fase di sviluppo per la trazione elettrica si basano sulle tecnologie Hairpin e sull’Avvolgimento Flyer dove Atop, che vede al timone l’ex amministratore delegato della Ferrari Amedeo Felisa, gioca un ruolo da protagonista con una serie di macchine innovative. Oltre alla mobilità sostenibile, i motori elettrici prodotti con le tecnologie di Atop, attiva dal 1993, vengono impiegati nei settori automotive, elettrodomestici, elettroutensili e applicazioni industriali.
Per questo Vacchi ha salutato con entusiasmo l'acquisizione di Atop. «Atop rappresenta l’operazione più importante nella storia di IMA e la migliore opportunità per posizionarci da leader nel settore dell’automazione industriale applicata alla E-traction ampliando significativamente la diversificazione di Ima. Atop in agosto ha firmato un importante accordo con uno dei principali car maker asiatici per la fornitura di una linea per la produzione di statori con la tecnologia hairpin a conferma della posizione di leadership in questo mercato», aveva sottiolineato il ceo di Ima.
Atop sta investendo in nuove linee di produzione automatica per statori ad alta tensione, motore BEV e PHEV. Nella sede di Barberino Val d’Elsa nascono sempre nuove soluzioni per automatizzare le fasi di produzione con macchine per rotori e statori altamente performanti e automatizzate.
Ima controlla l’84% del pacchetto azionario di Atop ma sono stati sottoscritti contratti di opzione Put & Call, sulle quote reinvestite dai soci fondatori (Luciano Santandrea, Massimo Ponzio e Fabrizio Cresti) pari a complessivamente il 6% del capitale, da esercitarsi successivamente alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021.
Atop prevede per l’esercizio 2019 un fatturato di 89 milioni di euro (in crescita del 50% rispetto ai 60 milioni del 2018), un ebitda pari a 25 milioni di euro (in crescita del 59% rispetto ai 15,8 milioni del 2018), circa 250 dipendenti (con oltre 50 assunzioni negli ultimi 2 esercizi) ed un indebitamento finanziario netto pari a 13,5 milioni di euro.
La via della crescita è apertissima: nel 2030 è prevista la produzione di oltre 50 milioni di auto elettriche o ibride e, considerato che ogni auto elettrica monta da uno a tre motori, il mercato dell’automazione industriale applicata alla E-mobility è atteso crescere a tassi record nel medio ma anche nel lungo periodo. «L’acquisizione del controllo di ATOP, che in oltre 25 anni di attività ha già installato oltre 600 linee nel mondo per produrre rotori e statori con tecnologie innovative, e che opera con grande credibilità presso le principali aziende del settore automotive a livello mondiale, rappresenta la migliore opportunità per posizionarci da leader nelle nuove sfide epocali» ha sottolineato Alberto Vacchi.
La chiave di volta sarà la continuità e il potenziamento dell’area ricreca e sviluppo di Atop che ha portato l’azienda a detenere oltre 500 brevetti.
Con la guida di Vacchi, il gruppo Ima è diventato leader mondiale nel suo settore, progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè, con un bilancio 2018 che ha registrato ricavi consolidati a 1,5 miliardi di euro (+13,6% ) e una quota export di circa il 90%.
Nel primo semestre di quest'anno la crescita è rallentata, anche se il fatturato è salito a 694 milioni di euro (+3,5%) con una leggera diminuzione (-8%) dell'ebitda, sceso a 90 milioni, a causa soprattutto del rallentamento nel settore tabacco. In compenso il portafoglio ordini è salito a sfiorare mille miliardi assicurando buone prospettive di risultati anche per questo e l'anno prossimo.