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Bain: in Cina vendite di lusso record nel 2020 (+48%)

Secondo un report elaborato con Tmall luxury division, nel 2020 le vendite nell'ex Celeste impero sono cresciute a 346 miliardi di yuan (43,4 miliardi di euro). La quota di mercato è raddoppiata grazie all'incremento degli acquisti locali. Anche le strategie digital dei marchi e lo shopping dei giovani consumatori hanno trainato la performance


17/12/2020 11:11

di Martina Ferraro - Class Editori

Lusso

La Cina prosegue la sua corsa. Un report pubblicato da Bain & company e Tmall luxury division, il primo scritto congiuntamente, evidenzia come nel 2020 la quota di mercato dell'ex Celeste impero nel mondo del lusso globale sia quasi raddoppiata. Dopo un inizio anno in frenata a causa dell'emergenza sanitaria,  gli acquisti luxury nel paese hanno avuto un forte rimbalzo. Le restrizioni e il divieto di viaggiare hanno spinto i consumatori cinesi a fare shopping localmente invece che all'estero.

Stando al «China's unstoppable 2020 luxury market» di Bain e Tmall, per l'esercizio fiscale in corso in Cina continentale è previsto un incremento del 48% a 346 miliardi di renminbi (pari a 43,4 miliardi di euro al cambio di oggi). La scalata proseguirà almeno fino al 2025. Un andamento in controtendenza rispetto al mercato del lusso globale, che subirà una contrazione del 23%. La quota della Cina, invece, è passata dall'11% circa del 2019 all'attuale 20%.

Sono stati quattro i motori trainanti della ripresa: il rimpatrio di chi viveva fuori, gli acquisti dei Millennials e della Gen Z, la continua digitalizzazione e i negozi duty-free di Hainan. A dirlo è Bruno Lannes, senior partner di Bain basato a Shanghai e uno dei co-autori del report. «Uno dei trend più interessanti è stato il modo in cui i marchi hanno rafforzato il loro rapporto con i clienti online e offline», ha commentato Chris Tung, chief marketing officer di Alibaba group. I consumatori cinesi, ha aggiunto la manager, sono nativi digitali altamente sofisticati e si aspettano un'esperienza di acquisto di qualità.

Le dirette streaming, per esempio, sono state una delle modalità per connettersi al proprio pubblico. Durante il Global shopping festival di novembre, le principali maison hanno ottenuto milioni di visualizzazioni e interazioni grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie digital. «Molti brand stanno dimostrando un maggiore impegno verso una strategia online globale, inclusa la presenza su tutti i principali canali social», ha detto Carrie Zhang di Bain, anch'essa autrice dell'analisi.

Anche il canale e-commerce ha contribuito alla crescita, incidendo quest'anno il 23% sulle vendite, contro il 13% del 2019. Secondo gli esperti, è improbabile che le condizioni globali tornino alla normalità prima del 2022 o addirittura del 2023. Inoltre si prevede che i consumatori cinesi restino prudenti nei confronti dei viaggi internazionali anche dopo la riapertura delle frontiere. Pertanto, la maggior parte dei marchi di lusso continuerà a registrare un aumento interno positivo il prossimo anno di circa il 30%. Questo vale a dire che le griffe in Mainland China devono convincere i clienti che lo shopping domestico è la scelta migliore e più sostenibile. (riproduzione riservata)


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