«La fase di complessità legata a Covid 19 per noi è una opportunità. Abbiamo imparato molto in Cina dove il nostro stabilimento nel parco industriale di Pinghu, nella provincia dello Zhejiang, ha riaperto dal 10 febbraio e abbiamo messo a punto la nostra ricetta organizzativa per mantenere alta la capacità competitiva in tutto il mondo».
Matteo Storchi, presidente e ceo di Comer, fondata 50 anni fa per produrre sistemi di trasmissioni per le macchine agricole, è nella fase di rilancio del progetto Our Bright Impact, fortemente ispirato a un programma di sostenibilità ambientale, che continuerà a progredire in tutte le unità produttive commerciali del gruppo impegnato nelle soluzioni meccatroniche più avanzate.
«La Cina ha certamente affrontato la pandemia con una strategia efficace. Noi abbiamo trasferito quelle conoscenze “sul campo” in India, in America e in Italia. Oggi posso dire che tutte le unità, produttive e commerciali, funzionano a pieno ritmo e guardiamo al 2020 come un anno certamente sfidante ma ancora aperto. Se si dovessero verificare nuovi lockdown con sospensioni delle attività tutto può ancora cambiare, ma al momento penso che usciremo da questa pandemia più forti. Il nostro piano di sviluppo è solido e avviato con forza, come dimostrano i risultati 2019, quindi guardiamo avanti».
In Cina il 2019 è stato l’anno del progressivo sviluppo del nuovo stabilimento a circa 100 km. Da Shanghai, che impiega 250 addetti, destinati ad aumentare, attività su cui ha fatto perno la performance eccezionale nell'area Asia Pacifico con un incremento del 60% a 70 milioni di euro. Il 2020 prometteva una ancor più rapida espansione.
«Lo stop è stato brevissimo, un paio di settimane, di fatto abbiamo più che recuperato quel che avevamo perso e le prospettive, anche grazie al piano di sostegno lanciato dal Governo, rimangono orientate alla positività. Anche per le nostre attività in Cina che sono focalizzate sul mercato Asia Pacific che vale il 17% del fatturato totale prevediamo un anno in linea con le aspettative pre Covid 19, anzi, forse stiamo andando leggermente meglio», ha rivelato Storchi.
Se la Cina si è rivelata un problema all’inizio della pandemia, ma anche una soluzione per la ripresa veloce e per le prospettive che rimangono di crescita, in India che pur mantiene grandi prospettive di crescita, specialmente nel settore agricolo, il fermo produttivo è stato più pesante. A Bangalore lavorano 80 addetti e nei piani di Storchi, quella rimane un’area dove investire.
La pandemia ha avuto effetti diversi nelle varie aree del mondo e nei tre settori che vedono Comer Industries impegnata: la componentistica per le macchine agricole che vale il 54% del fatturato, 404 milioni di euro nel 2019, è quella che, al momento, ha risentito meno dello scenario mutato bruscamente in febbraio. Il settore legato alle energie rinnovabili, all’eolico (il 17% del fatturato) anche in Italia di fatto non si è mai fermato. Le forniture per il mondo industriale e le macchine movimento terra (il 32% delle vendite) sono legate a trend diversificati a seconda delle aree geografiche.
In Italia la situazione si sta evolvendo. «Abbiamo appena ricevuto la visita del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, è significativo avere vicine le istituzioni in una fase come questa. In Usa, a Charlotte, e in Brasile, a Limeira, le attività non si sono praticamente mai fermate», ha detto ancora l'imprenditore.
«Ogni Paese ha usato la sua medicina e quella cinese a noi appare la più efficace», ha concluso, «per questo per l’intero 2020 su scala globale rimane difficile fare previsioni dettagliate ma stiamo lavorando sodo e crediamo di aver comunicato anche al mondo degli investitori questa consapevolezza. All’Aim Italia Virtual Conference che si è appena conclusa abbiamo illustrato i dati 2019, un’annata davvero importante per i risultati di crescita che abbiamo consolidato, ma abbiamo anche dato conferme sulle nostre strategie di crescita per il futuro».
Sulla semestrale che il consiglio di amministrazione di Comer Industries esaminerà in agosto certamente gli effetti di due mesi segnati pesantemente dalla pandemia Covid 19 si vedranno ma le attese per la seconda parte dell’anno sono orientate alla positività.
Nel 2019 Comer Industries, quotata su Aim Italia dal 13 marzo 2019, ha registrato un aumento di fatturato del 6,7% a 404,6 milioni di euro, con 45 milioni di ebitda, che ha spinto la performance degli ultimi 3 anni a un cagr del 22%, ma soprattutto ha consentito una drastica riduzione del debito a meno di 3 milioni di euro. L'utile netto ha registrato un balzo del 18% a 18,5 milioni. Il gruppo conta quasi 1.400 addetti nel mondo.
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