Alla luce del crollo sui mercati dell’azione Psa per l'emergenza sanitaria, i cinesi di Dongfeng, principali soci insieme allo Stato francese e alla famiglia Peugeot dell'azienda d'auto francese che ha in corso la fusione con Fca, stanno rivedendo la possibilità di cedere un pacchetto di 30,7 milioni di azioni della casa, equivalenti a circa il 3,3% in Psa e al 1,7% nella fattura Psa-Fca.
Questa possibilità era prevista nei patti siglati per la fusione tra la casa transalpina e il Lingotto. Al momento della stesura dei patti, infatti, poco prima di Natale, il titolo della casa del Leone trattava all’incirca su 22 euro e quindi il pacchetto aveva un valore attorno ai 680 milioni di euro.
Ora l’azione della casa francese registra un prezzo di circa 12 euro ed evidentemente la cessione del pacchetto sarebbe meno conveniente per il gruppo cinese. Ieri, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, durante una conference call con gli investitori un manager di Dongfeng ha spiegato che l’azienda sta rivedendo la questione.
Il manager ha detto che la società «sta valutando l’ipotesi che il piano della cessione della quota cambi. La questione è strettamente legata alla fusione tra Psa e Fca e quindi stiamo parlando anche con loro». Nei patti stipulati per l’aggregazione è previsto che Dongfeng debba vendere questo pacchetto di azioni solo a Psa e che poi questo titoli vengano cancellati.
Pertanto è una questione tutta interna alla casa francese e ai suoi soci (in questo senso Fca è un soggetto esterno) e comunque non è di una dimensione tale da mettere in discussione in alcun modo il processo di fusione sull’asse Torino-Parigi.
Ieri Psa ha annunciato di aver rinviato l’assemblea degli azionisti al 25 giugno a causa dell'emergenza. La società guidata da Carlos Tavares, che rivestirà lo stesso ruolo anche in PsaFca, si è impegnata poi a informare gli azionisti dei termini e delle condizioni dell’assemblea annuale e del pagamento dei dividendi, tenendo conto anche della proposta di fusione con Fca.
L'aggregazione prevede la distribuzione di un dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro per il 2019 per gli azionisti di entrambe le società e ovviamente tale importo è soggetto all’approvazione dei soci in sede di assemblea. In particolare per Psa, tali dividendi rappresentano un importo di 1,23 euro per azione, contro gli 0,78 euro pagati nell’esercizio precedente, con un incremento di circa il 58%.
Secondo quanto ha riportato l’agenzia France Press, il gruppo sta rivedendo la promessa anche se un portavoce della casa francese si è limitato a dire che «in questa fase, non abbiamo alcuna indicazione se lo stiamo mettendo in discussione o meno». I
In Fca invece il dividendo ordinario da 1,1 miliardi dovrebbe essere confermato visto che ormai mancano pochi giorni per l’assemblea dei soci in programma giovedì 16 aprile. Mentre per quanto riguarda il dividendo speciale da 5,5 miliardi ci sarà ancora tempo visto che la distribuzione è prevista a fine 2020 e a inizio 2021 prima della chiusura dell’operazione. (riproduzione riservata)