Haier cambia nome per meglio riflettere l’espansione globale del marchio. Non più Haier Qingdao quindi. Il colosso cinese degli elettrodomestici ha deciso di abbandonare il riferimento alla città sulla costa dello Shangdong, optando per Haier Zhijia, ossia Haier Smart Home, che nella scelta dei caratteri fa riferimento al termine casa e all’intelligenza artificiale. Una scelta di campo sul futuro strategico per il gruppo quotato alla borsa di Shanghai, dallo scorso anno proprietario di Candy, acquistata per 475 milioni dalla famiglia Fumagalli. Un tassello delle ramificazioni mondiali con marchi come Fisher & Paykel in Nuova Zelanda, Aqua in Giappone e Ge Appliances negli Stati Uniti.
Dalla produzione di frigoriferi il gruppo di Qingdao ha alalrgato il proprio raggio d’azione alle lavatrici, ai condizionatori d’aria, alla cucine. Con l’avvento della domotica , dell’Internet of Things e del 5G Haier sta quindi ripensando l’intera struttura. Una necessita legata alla concorrenza, spiega il China Securities Journal. Colossi quali Gome e Suning hanno infatti lanciato propri brandi di apparecchiature per la casa.
Il mercato degli elettrodomestici cinese è uno dei più dinamici al mondo. A inizio anno comunque il governo è anche intervenuto con incentivi per sostenere i consumi, in particolare di prodotti a basso impatto ambientale. Lo scorso aprile la commissione nazionale per le riforme e lo sviluppo ha messo a punto una nuova serie di sussidi fino al 13% del prodotto con un tetto massimo per singolo bene di 800 yuan, pari a circa 120 dollari. Fattori trainanti negli acquisti sono l’aumento della disponibilità per le famiglia, l’urbanizzazione anche l’aumento degli acquisti nelle aree rurali. A dominare il mercato è in particolare il settore dei condizionatori
I volumi aggregati dei gruppi Haier e Candy nel 2018 rappresentano una quota del 15,1% del mercato globale dei grandi elettrodomestici, del 22,7% degli elettrodomestici di refrigerazione free-standing, e del 19,8% per gli elettrodomestici destinati al lavaggio (secondo i dati Euromonitor). Il fatturato combinato dei due gruppi si classifica al quinto posto nell’Europa occidentale e punta a raggiungere le prime tre posizioni entro il 2022.