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I giovani cinesi spingono il beauty made in Italy

Con un +14%, l'Italia ha registrato le più alte performance di crescita dell’export di cosmetici verso il Paese di mezzo. In testa la vendita dei profumi, un business in ascesa che ha raggiunto un valore di oltre 125 milioni di euro


04/11/2019 10:49

di Paola Gervasio - Class Editori

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Kimiss, la piattaforma molto popolare in Cina di microinfluencer che si occupano di cosmetici.

Destinazione Cina per i brand della cosmetica italiana. Nell’ampio mercato asiatico è la Cina il Paese che sta registrando le più alte performance di crescita dell’export di cosmetici e prodotti di bellezza, a +14% nell’ultimo anno.

Il motivo? Aumenta la classe media, il suo potere di acquisto e la sua voglia di riscatto e di sperimentazione di nuovi prodotti, soprattutto quelli di fascia alta e lusso. La Cina poi è il secondo mercato al mondo per la cosmesi dopo gli Usa con un potenziale di 1,5 miliardi di consumatori.

A oggi, secondo dati di Cosmetica Italia, la Cina occupa il 13° posto della classifica delle esportazioni mondiali della cosmetica italiana e concentra 21 dei 63 milioni di euro di esportazioni verso l’Asia di prodotti di bellezza e per la cura del corpo made in Italy.

A questi vanno aggiunte le vendite di profumi made in Italy sempre verso l’Asia, che hanno raggiunto un valore di 125 milioni di euro rappresentando la principale famiglia di prodotti cosmetici esportati.

Ma com’è il nuovo consumatore cinese? Attento alle griffe e al dettaglio lusso. Secondo un sondaggio di Og&c consultant, il 58% dei cinesi ha dichiarato di volere un prodotto più costoso, mentre il 36% è passato alle marche premium.

Per i consumatori cinesi, lo status sociale è molto importante, tant’è che cercano marchi di lusso o prodotti particolarmente cari per dimostrarlo. Inoltre, poiché sono per lo più nuovi consumatori, non sono ancora legati a un brand particolare e tendono semplicemente a preferire prodotti a prezzi più elevati, perché costoso è meglio.

Tra i consumatori, sono soprattutto le giovani cinesi a desiderare cosmetici griffati e made in Italy che considerano di alta qualità, molto tecnologici e innovativi. Il canale web rimane quello preferito per conoscere i prodotti: nove giovani su 10 viene a conoscenza di cosmetici made in Italy attraverso siti o community online. Primo fra tutti Baidu.com, il principale motore di ricerca cinese (Google ha una quota di mercato solo del 7%).

C’è poi Kimiss, una piattaforma molto popolare in Cina di microinfluencer che si occupano di cosmetici. Le consumatrici femminili usano questa piattaforma per seguire diverse beauty blogger e le loro recensione dei prodotti, perché pensano che siano una buona fonte di informazioni. Infine, WeChat, dove i consumatori dialogano tra di loro confrontandosi. (riproduzione riservata)


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