Il mercato asiatico ha un nuovo asso nella manica. Se i lockdown che dalla scorsa primavera si stanno alternando in Cina colpendo le principali metropoli, con Shenzhen e Chengdu attualmente soggette a restrizioni, costituiscono attualmente un elemento critico per lo sviluppo della regione, da diversi mesi la corsa del Far East nel settore del lusso sta proseguendo grazie alla Corea del Sud. Un Paese che, sebbene ben lontano dal competere con la Greater China in termini di superficie e densità, sta emergendo negli ultimi mesi sia per rilevanza culturale che per numero dei consumatori dell’alto di gamma, rappresentando una voce positiva nei bilanci aziendali e catturando l’attenzione di analisti ed esperti del settore.
E se numericamente parlando non può essere la nuova Cina, per la fashion industry la Corea è comunque diventata il nuovo Giappone. Parola di Roberto Costa, head of global luxury investment banking di Citi, che ha spiegato a MFF: «Se si osserva la dimensione del mercato coreano del lusso rispetto a quello giapponese, si può notare che il primo sta crescendo notevolmente e il divario con il Paese del Sol levante ormai è ridotto ben al di sotto del 50%. E sembra che anche per i brand italiani si tratti di uno sbocco sempre più importante».
Un eccezionale andamento rilevato anche dalle analisi dell’Altagamma consensus 2022 che, pur avendo abbassato dal +9% al +5% le previsioni sull’incremento annuo dei consumi di beni personali di lusso in Asia a causa dell’impatto delle chiusure e delle restrizioni, ha sottolineato la forza di questa piccola area emergente. «La performance della Corea del Sud in questo scenario di crescita a singhiozzo legata ai lockdown cinesi è notevole. Il Paese è confermato da tutti gli analisti come un mercato piccolo, ma molto dinamico», ha illustrato Claudia D’Arpizio, senior partner e global head of fashion & luxury di Bain & company. «Negli ultimi due anni la Corea del Sud ha subìto una profonda trasformazione, aumentando le sue dimensioni e la sua rilevanza culturale. Di conseguenza i brand hanno reinventato con successo il loro modello di business per soddisfare la crescente domanda locale».
Domanda che, stando alle più recenti rilevazioni disponibili, non accenna a diminuire. Secondo le rilevazioni di BofA-Bank of America, infatti, la spesa locale per i beni di lusso in Corea è aumentata del 20% anno su anno a giugno, proseguendo la traiettoria di crescita dal +24% del precedente mese di maggio. Su un cagr triennale, la spesa coreana è del +24%, in leggero rallentamento rispetto al +26% di maggio. Numeri che mettono comunque in luce l’andamento sostenuto del mercato del lusso nel Paese. Inoltre, i visitatori provenienti dall’estero sono incrementati ulteriormente lo scorso giugno, passando a +196% dal +136% di maggio.
«La spesa di lusso in Corea è stata solida nel secondo trimestre 2022, con un tasso annuo di crescita composto a tre anni del +26%, in linea con il trend positivo dei primi tre mesi dell’anno», hanno affermato gli analisti di BofA. «Anche i visitatori provenienti dalla Cina continentale sono scesi al -35% a maggio, mandando un segnale di miglioramento rispetto al -55% dello scorso aprile». Malgrado i dati aggiornati non siano ancora disponibili, gli esperti della banca d’investimento statunitense hanno evidenziato come, in generale, la performance sostenuta della regione sia proseguita anche nel corso dei mesi estivi grazie al ritorno del turismo internazionale e alla normalizzazione delle vendite al dettaglio.
A dimostrare l’appeal del mercato coreano per i luxury brand, infine, sono le numerose liaison nate tra le principali maison occidentali e influencer e personalità di spicco locali. È il caso di griffe come Chanel, Céline, Saint Laurent, Tiffany & co. o Cartier, che tra i loro brand ambassador hanno incluso le Blackpink, girl group formatosi a Seoul nel 2016 e composto dalle cantanti Kim Ji-soo, Jennie Kim, Rosé e Lisa. Protagoniste di campagne e red carpet, le rapper della band K-pop della Yg entertainment hanno inoltre scelto quattro look total pink firmati da Casey Cadwallader per Mugler per gli scatti che nelle scorse settimane hanno annunciato l’uscita del loro ultimo singolo.
O ancora, è emblematico il fatto che la piattaforma e-commerce per la rivendita di capi e accessori di moda di lusso second-hand, Vestiaire collective, abbia recentemente lanciato un servizio localizzato in Corea del Sud per permettere ai suoi utenti nel Paese di usufruire di un servizio specifico in lingua e valuta coreana, di punti di consegna locali e di un centro di autenticazione situato a Seoul. E proprio la capitale è stata scelta dalla griffe di Alexandre Mattiussi, Ami Paris, per svelare la nuova collezione primavera-estate 2023. Lo show co-ed andrà in scena durante la prima giornata della fashion week sudcoreana. (riproduzione riservata)