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Otb e Missoni, il fashion italiano rilancia ancora sulla Cina

Il gruppo di Renzo Rosso, già presidente in 16 città cinesi con 80 negozi, ne aprirà altri 4 a Shanghai con i diversi marchi che controlla. Missoni che ha appena aperto a Shanghai ha in programma una decina di aperture nei prossimi due anni


17/12/2021 16:12

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Renzo Rosso, patron di Otb

Rafforzano il loro impegno sui mercati asiatici, e cinese in partiocolare, due brand iconici del fashion italiano, il gruppo Otb di Renzo Rosso e Missoni, che fa capo all'omonima famiglia e al Fondo strategico italiano di Maurizio Tamagnini. 

Otb ha in progetto quattro nuovi negozi a Shanghai all'interno del centro commerciale JC Plaza: il nuovo progetto retail ospiterà superfici espositive e interattive di Maison Margiela, Jil Sander, Marni e Amiri. L'apertura è prevista per marzo 2022. I brand del gruppo - cui fanno capo brand come Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, Jil Sander e Amiri - sono già presenti in 16 città in Cina con 80 negozi, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi tre anni.

JC Plaza ospiterà il primo flagship store di Jil Sander a Shanghai e il primo aperto in Cina dopo l'acquisizione da parte del gruppo OTB lo scorso marzo. Anche Amiri - il marchio di moda di Los Angeles di cui OTB detiene una quota di minoranza - aprirà a JC Plaza il suo primo punto vendita al dettaglio in Cina.

Il business online del gruppo sta crescendo rapidamente. Diesel, Maison Margiela e Marni hanno implementato con successo programmi dedicati su WeChat e Tmall che hanno registrato picchi di +140% di vendite da inizio anno.

Per Missoni la crescita sarà più lenta. «Il brand ha sempre sviluppato la maggior parte del proprio business in Europa, con un'ottima presenza in America dove la brand awareness è molto alta. Negli anni ha sviluppato anche una buona distribuzione in Corea e in Giappone, mentre generalmente in Asia Pacific non ha mai investito tanto» ha spiegato Livio Proli ceo di Missoni, « uindi, compatibilmente con le condizioni sanitarie, cercheremo pian piano di entrare nel mondo asiatico con più forza. Abbiamo gia' inaugurato un negozio a Shanghai a fine novembre, il primo di dieci opening in programma in tutta la Cina nei prossimi due anni. E non trascuriamo il Middle east, un mercato in salute dove stiamo performando molto bene».

Con risultati in crescita e la decisa volonta' di consolidare un business sempre piu' orientato al mondo del lusso, Missoni si prepara a lasciarsi alle spalle un anno sopra le attese entrando nel 2022 con il vento in poppa.

«Stiamo chiudendo l'esercizio 2021 con risultati che si prospettano molto buoni. Nel periodo di piena pandemia avevamo stimato di recuperare le performance ante-Covid verso il 2022 o 2023 e invece, anche grazie a queste ultime settimane di Natale, arriveremo probabilmente gia' quest'anno a ripetere i valori ottenuti nel 2019 sia come fatturato che come marginalita», ha anticipato a MFF Proli.

Che, pur avendo fatto il suo ingresso nella maison italiana partecipata per il 41,2% da Fsi nella primavera del 2020, è riuscito a traghettare con successo il marchio attraverso un momento storico tuttora complesso.

«Quest'anno e' servito per riemergere dal 2020 e reimpostare il business. Non siamo ancora dove vorremmo essere, ma sarà una partenza positiva e rimarremo fedeli al piano quinquennale approvato dagli azionisti l'anno scorso, che prevede il raggiungimento nel 2025 di 155 milioni di euro di fatturato con una buona marginalità attorno al 12%», ha concluso Proli. (riproduzione riservata)


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