La fiducia della manifattura cinese è ai massimi da 10 anni. A novembre il Pmi manifatturiero rilevato da Caixin è salito a 54,9 punti dai 53,6 di ottobre. Si tratta del settimo mese consecutivo in cui il dato è rimasto al di sopra della soglia dei 50 punti che separa la contrazione dall'espansione dell'attivita' manifatturiera. Merito della forte domanda interna e di quella dai mercati esteri, segnalando una robusta ripresa del comparto dalla crisi innescata dalla pandemia.
Le attività di acquisto, le vendite complessive, le scorte e l'occupazione sono cresciute ai tassi più elevati da quasi un decennio, puntualizzano gli economisti di Caixin e Ihs Markit.
"Sempre più aziende intervistate hanno iniziato ad aggiungere personale per soddisfare la forte domanda del mercato", puntualizza Wang Zhe, economista senior di Caixin Insight Group. Il sottoindice sull'occupazione, nel dettaglio, è rimasto in territorio espansivo per il terzo mese consecutivo e ha raggiunto il livello piu' alto da maggio 2011.
Il Pmi manifatturiero ufficiale cinese, pubblicato ieri e focalizzato maggiormente sulle grandi aziende statali, è salito sui massimi da tre anni a 52,1 punti a novembre dai 51,4 di ottobre.
Il dato si accompagna alla lettura ufficiale diffusa ieri dall'Ufficio nazionale di statistica. Il dato si è portato ai massimi degli ultimi tre anni. A novembre si è alzato a 52,1 da 51,4 del mese prima, battendo le aspettative del mercato di 51,5 a indicare che l'economia ha continuato a riprendersi dopo che il governo ha revocato il lockdown e aumentato gli investimenti. Produzione, nuovi ordini e vendite per l'esportazione sono saliti a ritmi più rapidi. Nel frattempo, il sentiment delle imprese si è rafforzato.
Con il coronavirus che rimane ampiamente sotto controllo all'interno dei confini cinesi, la vita sta tornando alla normalita', il che ha aiutato i servizi a mettersi al passo.
Intanto, le ultime stime Ocse danno la crescita cinese per il prossimo anno a ritmi che si vedevano qualche anno fa, prima della "nuova normalità", la strategia di un'espansione del pil meno concentrata sul dato quantitativo e più sulla qualità. Nel 2021 la Repubblica popolare potrebbe quindi crescere attorno all'8%. (riproduzione riservata)