Il Pmi servizi Caixin cinese si è contratto ulteriormente a novembre, raggiungendo il valore più basso da maggio, a causa delle continue pressioni al ribasso dovute agli sforzi del Governo per debellare i focolai di Covid-19.
Nel dettaglio l'indice è sceso a 46,7 punti a novembre, rispetto ai 48,4 di ottobre, puntualizzano gli economisti di Caixin Media Co. e S&P Global. Una lettura inferiore a 50 punti indica una contrazione dell'attività.
Gli indicatori sull'attivitè dei servizi e dei nuovi ordini totali hanno registrato la peggiore performance degli ultimi sei mesi, puntualizza Wang Zhe, economista senior del Caixin Insight Group, aggiungendo che la contrazione sul lato della domanda e dell'offerta ha accelerato a causa dell'aumento dei contagi Covid e dei severi sforzi di contenimento del virus.
Il sottoindice relativo ai nuovi ordini di esportazione è salito in territorio espansivo, grazie alla ripresa della domanda estera in seguito all'allentamento delle restrizioni ai viaggi internazionali, ma l'espansione e' stata marginale in un contesto di rallentamento dell'economia globale, precisa Wang.
L'occupazione nel settore dei servizi è crollata, con il sottoindice che è sceso al di sotto dei 50 punti per la decima volta negli ultimi 11 mesi, il livello più basso dal novembre del 2005, in quanto i focolai di Covid hanno reso difficile il rientro in fabbrica di alcuni lavoratori e le imprese hanno tagliato i posti di lavoro a causa di una domanda in calo.
"Il mercato è rimasto cautamente ottimista", afferma Wang. "Le preoccupazioni degli imprenditori riguardano la direzione della pandemia e il suo impatto sul mercato". Anche il Pmi servizi cinese ufficiale si è contratto. L'indice e' sceso a 46,7 a novembre, rispetto ai 48,7 di ottobre.
"Ci aspettiamo che il processo di riapertura della Cina sia lento e difficoltoso, poiché i nuovi casi riducono la disponibilità della forza lavoro, con un'accelerazione della crescita che arriverà più tardi del previsto (non prima del secondo semestre del 2023), per cui la crescita del 2023 e' stimata solamente al 4%", affermano gli analisti di Algebris. (riproduzione riservata)