Nel 2019, quasi 800 imprese emiliano-romagnole hanno esportato in Vietnam, dove alcune operano anche direttamente. «Ma possiamo fare di più, molto di più», ha commentato il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna. Alberto Zambianchi, «dal 2013 Unioncamere, in partnership con la Regione, dedica grande attenzione a questo Paese e al relativo mercato per supportare le imprese, e il desk si è allargato a Becamex IDC. Corp. l’agenzia di sviluppo della provincia di Binh Duong, una delle più dinamiche del Paese, alla Camera di commercio Mista Italia-Vietnam e ora anche a Unioncamere Veneto».
Nel 2020, l’anno drammatico della pandemia, in Vietnam è proseguito il trend di crescita economica. Il pil è aumentato del 2,91%, il valore più alto del Sud Est Asiatico, e del 4,48% nel primo trimestre 2021. Il Vietnam, l’anno passato, ha attirato quasi 24 miliardi di dollari di investimenti esteri (IDE) e aumentato del 5% le esportazioni.
Rappresenta quindi una piattaforma ideale per investimenti di sviluppo e l’espansione commerciale delle imprese italiane in tutto il mercato dell’ASEAN (organizzazione di 10 Paesi), l'area geografica ed economica che continua ad avere i più alti tassi di crescita del pil, divenendo così non solo destinazione finale, ma anche punto di partenza.
«L'adesione agli accordi con il Vietnam testimonia la volontà del sistema camerale di supportare le nostre aziende nell’export e negli investimenti in altri Paesi», ha detto il presidente di Unioncamere Veneto Mario Pozza, «il Vietnam è una regione di riferimento e che presenta diverse opportunità per le nostre imprese e questo non significa delocalizzare, ma semplicemente puntare sull’internazionalizzazione come leva di crescita e sviluppo. Ciò è strategico nell’ottica della ripartenza».
Sono diverse le analogie tra il tessuto economico del Veneto e dell’Emilia-Romagna: imprenditoria diffusa fondata su PMI, manifatturiero e tecnologia di eccellenza. Appaiono esserci quindi le premesse per ripetere un percorso già sperimentato. «Al Vietnam l’Emilia-Romagna ha guardato negli ultimi anni con crescente interesse, confortato dal riscontro delle imprese. Il Vietnam è l’hub manufatturiero di riferimento nell’area ASEAN luogo in cui vengono prodotti beni ad alto livello tecnologico e valore aggiunto da esportare in tutto il mondo», ha rimarcato l’avvocato Stefano Bellei, segretario generale delle Camera di Commercio di Modena in rappresentanza di Unioncamere regionale, « l'apertura internazionale e la stabilità economica del Paese, così come le opportunità di business che offre, hanno portato negli anni a importanti fenomeni di insediamento industriale”.
Il momento è particolarmente favorevole, perché l’Accordo Libero Scambio tra Unione Europea e Vietnam, entrato in vigore il 1 agosto 2020, prevede che sia eliminato da subito il 65% dei dazi sulle esportazioni UE verso il Vietnam, mentre il restante 35% gradualmente entro 10 anni. Allo stesso modo, circa il 70% dei dazi sull’export vietnamita verso la UE decade all’entrata in vigore dell’accordo, mentre la percentuale rimanente si azzererà entro 7 anni.
In più è in dirittura di arrivo l’accordo Ue-Vietnam sulla protezione degli investimenti (EVIPA) in attesa di ratifica da parte dei parlamenti degli Stati membri dell’Ue. «È un accordo di qualità che crea opportunità per gli investitori europei, con numerosi vantaggi in termini di servizi per la riorganizzazione della catena di approvvigionamento globale dopo il Covid», ha spiegato Hue Thi Bich Nguyen, ambasciatrice della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia, «il governo vietnamita è impegnato a migliorare l’ambiente imprenditoriale, per l’attrazione degli investimenti esteri, la promozione delle esportazioni e per incoraggiare i consumi interni in direzione di uno sviluppo sostenibile, basato sull’alta tecnologia».
Per Mai Hung Dung, vicepresidente del Comitato del Popolo della Provincia di Binh Duong “la prospettiva è di consolidare le opportunità di collaborazione con l’Italia, Paese leader nell’agricoltura ad alta tecnologia, nell’ingegneria meccanica, trattamento ambientale, energia pulita. La nostra provincia si propone come modello sostenibile di smart city, con parchi industriali delle tecnologie e delle scienze dove sviluppare la cultura dell’innovazione e il capitale umano».
Dante Brandi console Generale d’Italia a HCMC ha messo in evidenza la complementarietà delle due economie. “L’Italia è il partner manifatturiero ideale in diversi settori: macchinari, automotive, farmaceutica, agroalimentare», ha osservato Brandi, «il Vietnam ha diversi punti di forza, una popolazione in aumento e giovane con una età media di 30 anni, urbanizzazione crescente e progressivo aumento dei consumi. In questo contesto, si inserisce una positiva concorrenza tra le province, tra cui il Bihn Duong è sicuramente tra le più dinamiche».
Le opportunità che si potranno aprire per effetto dell’EVFTA, l’Accordo di Libero Scambio sono notevoli. Si tratta del secondo accordo dell’Unione Europea con un Paese membro dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN) dopo Singapore. «Questa intesa oltre a prevedere numerose agevolazioni a livello di dazi permetterà alle imprese europee ed italiane di potersi affacciare, attraverso il Vietnam vera “porta d’oro”, all’area Asia Pacifico che comprende i mercati di Australia, Cina, Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud e tutti i Paesi dell’ASEAN, per effetto del recente accordo RCEP che ha fatto nascere l’area di libero scambio più grande al mondo eche pesa il 30% del pil mondiale» ha ricordato Maily Anna Maria Nguyen responsabile del desk Emilia-Romagna/Italia Vietnam. (riproduzione riservata)