Durante la pandemia, la Cina ha visto il numero dei miliardari crescere ulteriormente. Lo conferma un rapporto congiunto sui miliardari diffuso da UBS e PwC, secondo il quale che i più ricchi cinesi hanno visto crescere le loro fortune di circa 500 miliardi di dollari. E alcuni di loro sono riusciti a cogliere "l'opportunità della vita".
Secondo lo studio, da gennaio a luglio il numero dei miliardari in dollari è cresciuto di una trentina arrivando a 415, con un patrimonio di 1.680 miliardi di dollari, poco meno del pil della Russia.
In un decennio, il numero dei miliardari cinesi è cresciuto di ben 300 unità. Oggi rappresentano la metà dei miliardari della regione Asia-Pacifico, che a loro volta sono il 40 per cento dei miliardari del mondo.
La Cina è stata asimmetrica rtispetto al resto del mondo dove l'impatto della pandemia di Coronavirus, com'era prevedibile, ha provocato in media una battuta d'arresto per i Paperoni globali: nelle settimane più dure del contagio, che hanno comportato cali repentini e bruschi dei mercati finanziari, la ricchezza complessiva è scesa del 6,6% a 8.000 miliardi totali (-564 miliardi). In calo anche il valore assoluto dei super ricchi: sono 43 in meno rispetto al marzo 2019, per un totale di 2.058.
Il trend tuttavia è che nel 2018, 2019 e primi sette mesi del 2020, la ricchezza dei miliardari innovatori è cresciuta del 17% a 5.300 miliardi di dollari, mentre i miliardari tradizionali hanno visto il loro patrimonio in aumento del 6% a 3.700 miliardi.
Il report mostra anche il lato filantropico e sostenibile dei Paperoni del mondo: oltre ad aver dato lavoro a 27,7 milioni di persone, i super miliardari si sono impegnati con importi pari a 7,2 miliardi tra marzo e giugno per contrastare la pandemia. Non a caso, tra le migliori dieci società sostenibili controllate da miliardari, nove sono donatrici di fondi per contrastare il Covid-19 e sette scommettono sulle tecnologie pulite. (riproduzione riservata)