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La scarpa italiana di lusso In Fiera (fisica) a Mosca

Grazie al format messo a punto da Bolognafiere, 50 produttori italiani di calzature hanno potuto esporre i loro prodotti alla fiera in corso nella capitale russa, assistiti da personale locale, in collegamento online con i venditori in Italia. La soddisfazione di Assocalzaturieri che si aspetta di tornare a vendite pre-covid


24/03/2021 13:09

di Stefano Catellani - Class Editori

settimanale
L'invito di un produttore italiano a una precedente edizione della Fiera di Mosca

La pandemia non ferma Bologna Fiere che investe ancora sulla via dell’internazionalizzazione e punta sul grande mercato russo con un innovativo format espositivo che ha consentito di inaugurare ieri, in presenza, la fiera Obuv' Mir Kozhi.

Si tratta di una vetrina dedicata al settore calzaturiero made in Italy e made in Romagna dove opera il distretto delle calzature di lusso. È un’opportunità per consolidare la presenza delle aziende italiane in uno dei mercati di riferimento per l’export del settore.

La prima edizione di questo nuovo format si è chiusa con successo nell’ottobre 2020 e ora si ripropone fino al 26 marzo con un numero maggiore di partecipanti. «È stata una vera sfida, ma siamo orgogliosi di essere gli unici al mondo in grado di organizzare una manifestazione all’estero in condizioni così difficili», ha detto Antonio Bruzzone, direttore generale di BolognaFiere.

Sono oltre 50 i calzaturifici italiani presenti a Obuv' Mir Kozhi, in corso a Mosca fino al 26 marzo con  le nuove collezioni espressione della tradizione e della qualità del made in Italy calzaturiero. L'edizione di ottobre 2020 ha consentito di raggiungere risultati commerciali paragonabili all’80 per cento di quanto avveniva in era pre-covid, e l'edizione in corso si presenta con aspettative ancora maggiori.

«In un momento particolarmente critico dei mercati internazionali, mantenere presidi fondamentali, in presenza, in alcune aree particolarmente strategiche per l’export calzaturiero italiano è particolarmente importante», ha sottolineato Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici.

«La Russia è un mercato che meno di altri ha subito direttamente le conseguenze della pandemia perché ha mantenuto aperte le attività commerciali e il commercio online macina tassi di crescita da almeno 5 anni e non ha smesso di crescere. Purtroppo, non è ancora possibile per i nostri imprenditori entrare nel Paese, ma lavoreremo insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nei prossimi affinché ciò torni ad essere la normalità», ha promesso Badon.

«La soddisfazione degli espositori, che hanno potuto esporre fisicamente i propri campionari e le richieste di ripetere l’evento, anche nelle tradizionali date primaverili della fiera, sono la dimostrazione dei risultati raggiunti. Quello che abbiamo proposto è una fiera fisica in cui le calzature italiane hanno potuto essere apprezzate dai buyer in visita a OBUV’ MIR KOZHI e, grazie alla conoscenza del mercato, siamo stati in grado di creare le migliori condizioni di confronto fra gli espositori e i loro clienti», ha aggiunto Bruzzone.

Conoscenza del mercato, un team operativo di grande esperienza e motivazione in grado di svolgere in loco gli ambiti organizzativi, una location con connessioni internet ad alta velocità hanno reso possibile offrire ai produttori italiani quest’opportunità commerciale, sfruttando le finestre temporali che consentono l’attività espositiva e il fatto che il trasferimento dei campionari è consentito, contrariamente al trasferimento delle persone.

Obuv' Mir Kozhi è a tutti gli effetti una fiera in persona, con stand in cui le collezioni dei calzaturifici italiani sono presentate, come in una fiera tradizionale, ai buyer in visita. L’esperienza di BolognaFiere sul mercato russo ha consentito di mettere a disposizione degli espositori una rete commerciale on site, con personale russo, con uno spiccato expertise del settore, che collabora da anni con i produttori italiani.

La partecipazione attiva degli espositori italiani avviene in collegamento digitale per tutta la durata dell’evento, assicurando un dialogo diretto tra i produttori (in Italia) e i buyer russi presenti negli stand a Mosca, con tutte le potenzialità di un confronto commerciale attivo (buyer-prodotto-produttore) fondamentale nelle trattative di vendita. Un presidio costante, quindi, dalle proprie aziende di quanto avviene in Fiera a Mosca, una finestra di dialogo estremamente apprezzata in un momento in cui è venuta a mancare la possibilità di viaggiare.

La flessibilità organizzativa insita in questo format è un fattore fondamentale di successo che permette di far fronte all’attuale impossibilità di programmazione a lungo termine e alle improvvise esigenze di modifica nelle date di svolgimento.

È grazie a questa flessibilità che l’edizione primaverile di Obuv' Mir Kozhi si è potuta anticipare di 15 giorni sulla data prevista, per evitare lo svolgimento della fiera nel periodo in cui le autorità russe ipotizzano una terza ondata pandemica. (riproduzione riservata) 


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