Il presidente cinese Xi Jinping ha reso omaggio all'ex leader Jiang Zemin, morto mercoledì scorso a 96 anni, per aver assicurato la sopravvivenza del Partito comunista (Pcc) dalle "tempeste politiche" e per averlo riformato per iniettare nuova vitalità e modernizzare l'economia del Paese.
Parlando alla cerimonia funebre di Stato in onore di Jiang Zemin nella Grande Sala del Popolo a Pechino, Xi ha affermato che ha assunto la leadership in un momento in cui il partito, l'esercito e il Paese si trovavano in "un grave momento di pressione esterna e difficoltà interne", riferendosi alle proteste pro-democrazia del 1989 intorno a Piazza Tiananmen.
"Alla fine degli anni '80 e all'inizio degli anni '90, si sono verificate gravi tempeste politiche in patria e all'estero e il socialismo mondiale ha conosciuto gravi complicazioni. Alcuni Paesi occidentali hanno imposto le cosiddette 'sanzioni' alla Cina", ha detto Xi a un pubblico che annoverava al completo le massime autorità del partito e il diretto successore di Jiang, Hu Jintao, apparso in pubblico per la prima volta da quando a ottobre era stato condotto fuori dalla sala durante il congresso nazionale del Pcc.
Jiang Zemin ha rappresentato il cuore della terza generazione dei capi del Partito Comunista Cinese (PCC), ricoprendo le cariche di Segretario generale del Pcc dal 1989, all'indomani dei moti di piazza Tiananmen, al 2002, Presidente della Repubblica Popolare Cinese dal 1993 al 2003, Presidente della Commissione Militare Centrale del partito dal 1989 al 2004 e Presidente della Commissione militare dello Stato dal 1990 al 2005.
Sotto la direzione di Jiang, la Cina ha portato avanti le riforme di mercato introdotte da Deng Xiaoping con il suo socialismo con caratteristiche cinesi e ha visto il pacifico ritorno di Hong Kong (precedentemente controllata dal Regno Unito) e di Macao (sotto il controllo portoghese). L'elaborazione della teoria delle Tre Rappresentanze, oggi adottata come linea base del PCC insieme alla teoria di Deng Xiaoping, è stato il suo maggiore lascito dal punto di vista politico.
Secondo questa teoria, il potere e la forza del PCC derivano dal fatto che esso sia in grado di rappresentare le esigenze delle forze produttive più avanzate del Paese, di dare voce a più avanzati orientamenti culturali e di garantire gli interessi dei più ampi strati della popolazione. (riproduzione riservata)