Il presidente cinese Xi Jinping oggi ha incontrato il presidente italiano Sergio Mattarella, affermando che i due Paesi dovrebbero compiere sforzi congiunti per costruire un mondo di coesistenza armoniosa.
Nel ricordare che quest'anno ricorre il 20mo anniversario del partenariato strategico globale Cina-Italia, Xi ha affermato che la Cina e l'Italia, entrambe antiche civiltà, dovrebbero mantenere le loro tradizioni di apertura e inclusività, e incoraggiare la comunità internazionale a risolvere le differenze attraverso il dialogo e a superare i conflitti attraverso la cooperazione.
Per quanto riguarda le relazioni tra la Cina e l'Europa, Xi ha affermato che la Cina considera l'Europa un partner importante nel percorso verso la realizzazione della modernizzazione cinese. Il presidente cinese ha esortato le due parti a ricercare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e a gestire le loro differenze in modo adeguato per garantire che le relazioni bilaterali siano più mature e stabili, come debitamente previsto.
«La Cina è desiderosa di rafforzare la cooperazione con la parte europea per affrontare le sfide globali e spera che l'Italia possa svolgere un ruolo positivo in questo senso», ha affermato Xi.
Mattarella, da parte sua, nel discorso indirizzato al presidente cinese e ai membri del Forum Culturale Italia-Cina ha ringraziato il Presidente Xi per l’accoglienza calorosa nella Grande Sala del Popolo. «La fascinazione reciproca dei popoli cinese e italiano per le rispettive, straordinarie, tradizioni culturali ha radici lontane, nell’arte, nella musica, nel teatro, nella letteratura», ha ricordato il presidente italiano, «è figlia di legami intrecciati e cresciuti attraverso i secoli.
Culle di civiltà millenarie, centri culturali cosmopoliti, Cina e Italia hanno nel tempo stimolato continue espressioni di ingegno e di creatività, sulla base di un naturale mutuo rispetto. Marco Polo, della cui morte ricorre quest’anno il settecentesimo anniversario, è uno dei pionieri di questa lunga storia di rapporti» ha continuato Mattarella, «una storia di curiosità, di stima, di volontà di apprendere dall’altro per crescere e migliorare nel comune interesse. Storia di radici antiche, ma protese con fiducia a un futuro da costruire con il contributo dei nostri popoli.
I tanti ambiti di collaborazione discussi in occasione della terza riunione plenaria del Forum Culturale daranno – lo spero - vita a iniziative che incentivino sempre più lo sviluppo di legami duraturi in ambito culturale: dagli scambi tra università allo studio delle lingue rispettive, dalla cooperazione tra istituzioni museali, tra teatri ed enti lirici e sinfonici fino alla promozione di un turismo sostenibile sempre più consapevole, valorizzando anche il comune impegno per la tutela dei siti Unesco. Dispiegare pienamente il potenziale dei rispettivi patrimoni artistici e delle industrie culturali e creative, contribuisce anche a rendere più solida la crescita economica».
Mattarella ha concluso il suo intervento con queste parole: «Occorrono buona fede e buona volontà, e la convinta adesione a norme fondamentali di convivenza. Ad esempio, la norma che vieta l’uso – e anche la sola minaccia – della forza nei rapporti fra gli Stati. Matteo Ricci, che con Marco Polo rappresenta una figura simbolica della profondità dei rapporti tra Cina e Italia, nel “De Amicitia” scriveva che “l’amicizia è più utile al mondo che non le ricchezze”. E l’amicizia si nutre di conoscenza reciproca, di ascolto, di dialogo, di comprensione: cioè di cultura». (riproduzione risrervata)