MENU
Industria

Geely smonta le attese di Fca: «puntiano all'innovazione interna»

Il gruppo automobilistico cinese precisa di non essere interessato a espandere il proprio portafoglio. L'acquisto di asset quali Iveco, Alfa Romeo o Maserati avrebbe permesso l'accesso a nuovi mercati e portato alla nascita di un polo dell'alta gamma con Lotus


31/01/2019 09:10

di Andrea Pira - Class Editori

li
Li Shufu, fondatore di Geely, che controlla anche Volvo e Lotus

Geely nega di avere interesse in Fca.  Con una nota ufficiale il gruppo cinese ha sottolineato che "non ha intenzione di espandere il suo attuale portafoglio e non ha intrapreso alcun colloquio commerciale con la controparte". La holding ha quindi precisato di essere "completamente focalizzata sullo sviluppo della propria capacità di innovazione interna e sul suo sviluppo sostenibile a lungo termine".

Nelle scorse settimane si sono rincorse indiscrezioni su un rinnovato interesse di case cinesi per asset sia di Cnh Industrial sia del Lingotto, anche nella prospettiva di un consolidamento del settore. Sullo sfondo i colloqui sui dazi tra Stati Uniti e Cina, con la prospettiva di ricadute sul settore automobilistico nel caso le prime due economie al mondo non riescano a trovare un accordo entro il primo marzo. Eventualità che avrebbe come conseguenza il raddoppio dei dazi. 

Le anticipazioni delle scorse settimane riferivano di un avvicinamento intrapreso dal gruppo fondato da Li Shifu, che tra gli altri controlla anche i marchi Volvo, Polestar e Lotus. Geely ha un fatturato di 41 miliardi di dollari e un utile di quasi 2 miliardi di dollari.

Secondo quanto trapelato, Geely avrebbe dimostrato interesse per alcuni asset di Cnh, in particolare i veicoli commerciali, allargando poi a quelli Fca, individuati negli adetti ai lavori in marchi quali Alfa Romeo o Maserati, con l'intento di puntare sui brand premium e dell'alta gamma.

Una prospettiva salutata con favore dagli analisti di Mediobanca. "La cessione dei marchi Alfa e Maserati consentirebbe a Fca di vendere quattro stabilimenti industriali con sede in Italia su un totale di sette, riducendo sensibilmente la capacità nell’area Europa, Medio Oriente e Africa (Emea)", scriveva la banca d'affari a commento delle indiscrezoni. Aggiungendo: "La cessione di Iveco avrebbe senso per Geely che sarebbe in grado così di entrare in nuovi mercati: Emea e America Latina e acquistare nuovi segmenti: veicoli medi e pesanti. La notizia sarebbe positiva per Cnh in quanto l’eventuale cessione del business truck rappresenta un forte catalizzatore per l’azione".

Nella loro somma delle parti di Fca, gli analisti, hanno valutato meno di 500 milioni Maserati a livello di enterprise value alla luce della forte riduzione dei volumi attesi nel 2018, -24%, e dell’ebit in calo a 147 milioni, mentre Alfa Romeo ha una valutazione negativa considerando che non è ancora redditizia.


Chiudi finestra
Accedi